Comfort per mamma e bambino, l'Unicef premia l'ospedale

Il Santa Maria del Prato è stato il primo a completare il percorso per lo sviluppo dell’allattamento materno

FELTRE. Comincia dalle cellule germinali la prevenzione primaria, dalla consapevolezza della futura mamma dell'importanza di nutrire bene il suo bambino. E si completa nell'impegno degli amministratori a sostenere l'allattamento al seno creando le condizioni ambientali, quelle per il comfort di mamma e bambino negli spazi aperti di Feltre e dintorni, e quelle culturali nella comunità. In mezzo c'è l'azione decisa dell'ospedale e degli operatori del dipartimento materno-infantile che a Feltre, sfidando la storica tendenza alla delega sanitaria, ha fatto acquisire alle neo-mamme competenza e consapevolezza nell'accudimento del neonato, già fra le quattro mura protette del Santa Maria del Prato. L'ospedale di Feltre è stato nominato ieri dall'Unicef “Ospedale amico dei bambini”.

È il primo ospedale a completare il percorso all'interno del progetto promosso dalla Regione e sostenuto da Oms e Unicef per lo sviluppo della rete per l'allattamento materno. La cerimonia per la consegna della pergamena è avvenuta alla presenza di Adriano Rasi Caldogno, commissario Usl 2, del direttore sanitario d'azienda Lorenzo Tognon, della dottoressa Michieletto per il settore promozione e sviluppo igiene e sanità pubblica della Regione, Alfredo Zannini, presidente Unicef Veneto e Giuliano Bond, presidente Unicef Belluno. A descrivere il percorso di formazione e crescita dell'ospedale feltrino sono intervenuti Leonardo Speri coordinatore del programma regionale veneto, Elise Chapin del programma nazionale Unicef "Insieme per l'allattamento", gli operatori Michela Turro e Elda Cengia, caposala di ostetricia e ginecologia che ha curato il percorso, culminato nella certificazione regionale, con Mauro Soppelsa direttore incaricato del dipartimento di prevenzione.

Ed è stata proprio Elda Cengia a rappresentare un percorso di crescita, concentrato in pochi anni ma non esente da difficoltà e criticità per far attecchire una cultura che equivale a un ritorno al futuro, quello definito dal sindaco Paolo Perenzin e dal vicepresidente dell'Unione montana feltrina, «un ritorno alla naturalità». Vinta la resistenza delle neo-mamme «che adesso escono dall'ospedale con tutta la loro competenza», ha detto la capostetrica Cengia, il riconoscimento è stato doppio: quello che è arrivato dalle mamme grate e quello di Unicef e Regione. Gli indicatori negativi, come la crisi demografica (dovuta all'esodo verso altre città o al rientro in patria di stranieri senza lavoro) e quella economica, e la concorrenza di ospedali limitrofi, non hanno influito sul trend di gradimento, ha confermato il commissario Rasi Caldogno: all'Usl 2 c'è una sostanziale tenuta del numero di parti con incrementi di una cinquantina di nati in più, da un anno all'altro.

Laura Milano

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