Comitato per gli Iat sul piede di guerra: «Inutili quelle firme»

Dito puntato sulle istituzioni che non hanno dato risposte Il Comune di Alleghe e gli operatori cercano una soluzione

ALLEGHE. «Le firme dei cittadini non sono servite, ora spetta ai nostri rappresentanti politici in Regione prendere una posizione». Intanto, il Comune di Alleghe e il Consorzio operatori turistici di Alleghe- Caprile stanno cercando una soluzione per riaprire il loro ufficio turistico dai primi di maggio. Ad Alleghe, Falcade, Arabba, Sottoguda sono state raccolte oltre 1500 firme per dire no alla chiusura degli Iat, gli uffici di informazione turistica, decisa dalla Regione. Ma, a quanto pare, il parere dei cittadini, specie se montanari, conta solo se è scritto sulla scheda elettorale. Dal giorno dopo, però, diventa spesso carta straccia.

Il comitato che ha promosso la raccolta delle firme, seguita alla mobilitazione della Sezione del Cai di Caprile e degli affittacamere di Alleghe, spera ora in un miracolo per salvare quelle che ritengono essere realtà fondamentali per garantire il turismo nei paesi di montagna. Se il miracolo riuscirà, non sarà merito di Venezia.

«La gestione degli uffici Iat da parte della Provincia» – dice Nadia Callegari, a nome del comitato che ha dato vita alla raccolta firme, «cesserà il 12 aprile. La raccolta di oltre 1500 firme, effettuata nei comuni dell'Alto Agordino, non ha dato l'esito sperato. Nessuna risposta è giunta da parte delle istituzioni (presidente e assessore al turismo della Regione, Provincia, sindaci di Alleghe, Falcade, Rocca Pietore, Livinallongo) ai quali abbiamo mandato il risultato della sottoscrizione. Non è prevista alcuna proroga di apertura per gli uffici di informazione turistica sul territorio».

«A questo punto», dice sempre Callegari, «dovranno attivarsi altri soggetti per garantire almeno in parte i servizi prima offerti dalla Provincia, ma a oggi sono poche le idee sul futuro dell'accoglienza e dell'informazione in loco. Ci chiediamo chi sarà, come potrà sostenere, indirizzare e promuovere uno dei più importanti rami dell'economia Agordina e provinciale viste le casse vuote dei Comuni, l'inadeguatezza economica di molti consorzi turistici, la loro poca rappresentatività e il non trasferimento alla Provincia delle risorse economiche da parte della Regione (unica Provincia che non ha ritirato quanto le spettava per il turismo). La domanda che molti si fanno è questa: perché se una cosa pubblica funziona bene si decide di chiuderla anziché potenziarla e chi ha deciso e su quali “inconfutabili” basi?».

Intanto, però, Comune e Consorzio degli operatori turistici di Alleghe-Caprile stanno lavorando. «Due settimane fa» aggiunge il presidente del Consorzio, Giuseppe Crupi, «abbiamo avuto un incontro con la Provincia e abbiamo capito che non c'è scampo. Abbiamo pertanto iniziato a parlare con il Comune, per trovare la soluzione che permetta di aprire l'ufficio turistico di Alleghe a partire da maggio. Non si può stare senza ufficio. Ci rimetterebbe tutta la montagna».

Gianni Santomaso

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