Comitato per il no della Lega «Questa riforma è una truffa»
BELLUNO. Una riforma «senza senso», che «accentrerà il potere nelle mani del governo» e provocherà «una perdita di qualità dei servizi». La Lega Nord non ha mai fatto mistero sulle sue intenzioni di voto in merito al referendum costituzionale promosso dal governo Renzi. Adesso però le formalizza con la nascita di un Comitato: “Donne e uomini liberi votano No”. «Apartitico, aperto a tutte le persone che vorranno aderire», precisa il segretario provinciale del Carroccio Paolo Saviane. «Renzi sta fallendo su tutte le politiche, questa riforma non servirà a nulla e soprattutto centralizzerà molti poteri a Roma. Parliamo di turismo, sanità, politiche per il lavoro. E non ha senso la riforma del Senato».
La riforma, inoltre, sarebbe dannosa soprattutto per Belluno. «Il nuovo articolo 29 cancella le Province. Io mi aspetto che in questo territorio tutti votino no al referendum, visto che da vent’anni sentiamo dire che non possiamo fare a meno della Provincia», ha aggiunto l’assessore regionale Bottacin. «Le aree vaste sono un’altra cosa». Ma anche le Regioni sono toccate dalla riforma, e questo aspetto preoccupa l’assessore. «La clausola di salvaguardia nazionale toglie potere alle Regioni. Inoltre materie come l’ambiente, la protezione civile e la difesa del suolo saranno trasferite a Roma. Questo cosa significa? Non poter più programmare ma solo attuare cose decise da altri». Un esempio Bottacin lo fa ricordando il caso degli inceneritori che il governo voleva costruire anche in Veneto. «Abbiamo potuto opporci impugnando il provvedimento, se passerà il referendum non sarà più possibile farlo». La Lega è federalista, preferisce delegare competenze al territorio, e questo centralismo la preoccupa.
«Questa riforma del governo Renzi è una truffa», ha aggiunto Gianvittore Vaccari, referente del neonato comitato a livello provinciale. «Non risolve affatto i veri problemi del Paese. Si vuole spogliare il popolo della sovranità nazionale e si rischia un peggioramento dei servizi, che in Veneto funzionano. Pensiamo alla sanità». E tutta questa operazione, «accentrerà il divario fra il Bellunese e le Province autonome di Trento e Bolzano, che manterranno il proprio status e lo rafforzeranno», ha concluso il consigliere regionale Gidoni.
Il Comitato ha già in calendario alcune iniziative per informare i cittadini. Domani alle 19.30 nella sede della Lega Nord in via Masi Simonetti ci sarà un incontro con il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, Paolo Saviane e Vaccari. Domenica 9 ottobre, invece, alle 11 al Manin, incontro pubblico con il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli e i rappresentanti del Carroccio locali. (a.f.)
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