Comitato provinciale pronto a partire con la propaganda
Ma servono almeno seimila euro per poter acquistare manifesti, volantini e organizzare incontri pubblici
BELLUNO. Operativo il Comitato Referendum Provinciale per il sì. Da ieri il gruppo, formato da una quindicina di persone, ha iniziato la campagna di sensibilizzazione verso i bellunesi, per recuperare le risorse necessarie per avviare la propaganda referendaria.
Servono almeno seimila euro per riuscire a stampare manifesti, volantini, organizzare incontri pubblici e acquistare qualche spazio in radio e televisione.
«Com’è noto, infatti, la Provincia di Belluno non può sostenere spese per promuovere il “proprio” referendum consultivo di domenica 22 ottobre», precisano Maurizio Busatta e Diego Cason, due dei membri del Comitato.
«Per divulgarne e supportarne le finalità, favorendo la partecipazione degli elettori e il voto favorevole al quesito proposto, è stato costituito il Comitato Referendum Provinciale, organismo senza scopo di lucro che, a tutto campo, è impegnato a favore del “sì”. Per far fronte, in modo sobrio e trasparente, alle spese di comunicazione e informazione ai cittadini, è stato aperto anche un conto corrente in cui far affluire contributi volontari quanto mai necessari per la propaganda. Il conto è operativo al Banco Bpm di piazza Castello a Belluno e l’Iban del Comitato è: IT93 P 05034 11901 000000008309».
«Questa settimana ci servirà per raccogliere i fondi, poi dalla prossima inizierà la propaganda vera e propria. Speriamo di poter raggiungere tutti i comuni con i manifesti e i volantini e di organizzare degli incontri pubblici in cui informare la popolazione», dice Busatta. Il primo di questi incontri è già stato fissato per lunedì a Pieve di Cadore. «Speriamo di poterlo organizzare anche a Belluno. Qualche contatto c’è anche a Sospirolo, Mel e in Alpago. I fondi che rimarranno saranno devoluti al mondo della scuola», precisa Busatta.
«Domani all’assemblea dei sindaci avremo le indicazioni su cui muoverci», puntualizza anche Cason che lancia l’appello ai cittadini: «Visto che né i Comuni né la Provincia possono mettere dei soldi per la propaganda per i motivi imposti dal Corecom, allora contiamo sui cittadini. Cittadini che avranno con questo referendum la possibilità di dire la loro in quanto ad autonomia e a rivendicazioni. È un’occasione importante per i bellunesi per dimostrare la loro volontà o uscire da una gestione romanocentrica. Speriamo quindi che l’affluenza sia elevata».
Il tam tam del porta a porta è già partito. «Speriamo di poter vincere anche contro lo scetticismo che vedo dilagare rispetto a questo tema», prosegue Cason che annuncia che «il nostro sarà un lavoro di squadra: anche il Bard ha un suo comitato e altri ne hanno costituito uno proprio. A questo punto credo che tutti stiamo lavorando per lo stesso motivo e quindi andiamo avanti insieme. Quella che si presenta è una grande opportunità e mi auguro che entrambi i referendum richiamino e risveglino le coscienze dei cittadini. Dobbiamo ribadire che il voto al referendum non darà l’autonomia il giorno dopo, ma dobbiamo essere uniti nel voler uscire dal peggio in cui ci troviamo».
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