Commerciante di Feltre: «Investo nel negozio perché credo nella nostra città»

Un’imprenditrice controcorrente: «Serve positività. Sta a noi fare squadra e trovare le idee per attirare gente»

FELTRE

Non solo chiusure. C’è anche chi continua a scommettere sul centro storico, rinnovando il proprio negozio. È il caso di Sara Cecchin, titolare di “’Intima” sopra Porta Imperiale che, dopo aver deciso di effettuare un restyling interno del negozio, vuole lanciare un segnale attorno a un tema – quello del commercio e della vivibilità della città – sempre in bilico tra le diverse visioni.

«Vedo troppa negatività a Feltre e volevo dare un po’ di positività», dice, «perché dobbiamo cercare di riportare la gente in città con entusiasmo da parte di tutti».

Il messaggio arriva in un momento in cui, al di là della questione legata alla pedonalizzazione di via XXXI Ottobre e largo Castaldi, tutti i negozianti feltrini sono stati invitati a un incontro con il nuovo assessore alle attività produttive Irma Visalli, che si terrà martedì alle 20. 30 al campus di Borgo Ruga per condividere le urgenze attuali e le prospettive per il futuro. «Ci sono tante difficoltà che si sormontano. È un insieme di cose che compongono una piramide: all’apice c’è il centro chiuso che non ha aiutato, ma non sto dando la colpa solo a quello. I problemi c’erano, ci sono e continueranno a esserci», commenta Sara Cecchin. «Bisogna fare forza tra noi commercianti ed essere più uniti. Il mio messaggio non vuole essere una polemica, ma uno stimolo», rilancia. «È vero che tante attività chiudono, ma c’è anche chi apre nuove negozi e quelli che ci sono stanno cercando di portare avanti un discorso economico. Se ho deciso di rinnovare il locale, vuol dire che credo nella mia attività, credo in questa piazza e voglio continuare a starci e a farla vivere, portando avanti il negozio che è qui ormai da 45 anni».

Il mercato online, la burocrazia, la concorrenza della grande distribuzione, le tasse. È questo il panorama con cui si fanno i conti quotidianamente: «Il commercio è totalmente cambiato negli ultimi cinque-sei anni», racconta la titolare di Intima, che cita gli acquisti su internet da una parte e quelli nei centri commerciali dove si trova tutto a portata di mano. «E poi c’è il fattore economico», prosegue, «perché se non ci sono soldi, il centro può essere aperto o chiuso al traffico. La chiusura andava fatta in un altro modo, con altre tempistiche, ma non è solo questo. All’incontro di martedì prossimo vado volentieri, certo è che servono le idee, la volontà, e bisogna che ci siano i mezzi per creare le basi per attirare la gente», aggiunge Sara Cecchin.

Il primo passo può essere cercare dei bandi per incentivare nuove aperture, anche di artigiani, «perché meno negozi ci sono e meno la gente viene a Feltre. Durante l’inverno ci si barcamena, anche in questi giorni di movimento ce n’è poco», osserva. «D’estate il turismo c’è, bisogna coltivarlo e tenercelo ben stretto». —


 

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