Commozione ai funerali di Matteo Miotto, in lutto gli alpini e tutta Belluno
I commilitoni del 7° reggimento hanno portato la bara tra gli applausi della folla. Bandiere a mezz'asta nella città già colpita da altre tragedie analoghe ma da sempre legata alle penne nere
ROMA. Si sono conclusi, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, i funerali del primo caporal maggiore degli alpini Matteo Miotto,
da un cecchino in Afghanistan la mattina dell'ultimo dell'anno.
Il rito è stato celebrato dall'ordinario militare, mons. Vincenzo Pelvi. La bara, avvolta nel tricolore, ha lasciato la basilica portata a spalla da sei alpini del 7/o reggimento di Belluno, il reparto di Matteo.
In precedenza monsignor Pelvi aveva benedetto il feretro e salutato i genitori dell'alpino, affranti. Un applauso ha accolto l'uscita della bara dalla chiesa, in piazza. Al primo caporal maggiore sono stati resi gli onori, ancora una volta. Poi la bara è stata sistemata nel carro funebre, alla volta del Veneto, la sua regione.
La bara del primo caporal maggiore Miotto, è stata bara portata a spalla da sei commilitoni del Settimo reggimento Alpini di Belluno: ha fatto il suo ingresso nella chiesa di Santa Maria degli Angeli tra gli applausi della gente, sulle note del canto degli Alpini ''Signore delle cime''.
Su un cuscino, il cappello con la penna alpina, che il giovane militare ucciso aveva definito ''sacra''
. Ai lati del sagrato il picchetto d'onore degli Alpini, della Marina, dei Carabinieri, dell'Aeronautica Militare e della Guardia di Finanza.
Commozione in chiesa: in prima fila il padre e la madre di Miotto, la fidanzata. Presenti anche amici e parenti. Tra le autorità, anche il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, il cpao di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, i vertici militari e delle forze di polizia.
E' in lutto a Belluno, la sede del 7/o Reggimento Alpini dove era di stanza Matteo Miotto. Mentre a Roma si svolgevano i funerali, a Belluno tutte le bandiere sono state issate a mezz'asta mentre negli uffici pubblici è stato tenuto un minuto di silenzio.
In Prefettura, invece, è stato esposto il libro delle condoglianze dove, fin dal primo momento, molte persone hanno posto la propria firma a testimonianza della vicinanza a Miotto e agli alpini. Le firme sono già alcune centinaia; attese in giornata quelle del sindaco Antonio Prade, del presidente della Provincia e del prefetto.
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