Compleanno in vetta il Pian de Fontana fa un quarto di secolo
LONGARONE. Festa in montagna per celebrare i 25 anni del rifugio Pian De Fontana. La struttura, di proprietà del Comune di Longarone, si trova a 1632 metri sopra la frazione di Soffranco, immersa nel Parco nazionale Dolomiti Bellunesi. Il rifugio è affidato alla sezione del Cai longaronese con gli attuali gestori che se ne occupano dal 2002.
L’edificio è stato realizzato da una vecchia malga per il pascolo di vacche, abbandonata dagli anni sessanta e poi recuperata su progetto dell’amministrazione Venturoli nei primi anni ottanta con l’assessore Piergiacomo De Cesero. Molti volontari del Cai e ditte hanno lavorato, in sinergia con il Comune, per far diventare operativo il rifugio dall’11 luglio 1993 (solo un giorno prima della nascita del Parco). Tra le maestranze da ricordare Orazio e Stefano Salvador, Giovanni Da Canal, Giovanni Feltrin Falco e Vittorino Bez, oltre che l’impresa Italo Burigo, che nel 1990 ha realizzato la teleferica per portare la merce.
Nel corso degli anni ci sono stati molti lavori migliorativi, con la creazione di cucine e posti letto ma anche di un impianto fotovoltaico e uno micro idroelettrico che ha reso l’edificio tra i più innovativi dal punto di vista tecnologico in Italia. Meta molto conosciuta dagli alpinisti (il rifugio si trova infatti nel percorso dell’Alta Via numero 1), attira visitatori anche dall’estero.
Dopo la gestione di Marco Zuliani, da 17 anni è in mano alla passione della coppia vicentina Elena Zamberlan e Antonio Tedde che dichiarano di «aver realizzato il loro sogno». Alla cerimonia, che si è svolta domenica, si sono trovate in vetta una cinquantina di persone. «Questo edificio», ha detto il presente Cai Longarone Bruno De Michiel, «testimonia secoli di lavoro in montagna e attaccamento al territorio. Grazie a tutti i volontari che si sono impegnati in questi anni con ore di lavoro, al Comune con amministratori e tecnici che si sono succeduti, al Parco e a tutti i gestori».
Presenti anche il sindaco di Longarone Roberto Padrin e il direttore del Parco Antonio Andrich, che ha ricordato la consolidata collaborazione con il Cai con molti progetti realizzati di manutenzioni sentieri e non solo. Altri interventi sono stati quelli dello scrittore Giuliano Dal Mas e degli ex presidenti Cai Giacomo Cesca e Adriano De Lorenzi per alcuni cenni storici. Gran finale con pranzo allietato dalla note del nuovo quartetto musicale Barancie.
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