Compostella: «Il 35% copre costi e spese»
BELLUNO. L’Usl 1 ha «agito con correttezza formale e con efficacia gestionale», e il 35% ristora «interamente» i costi sostenuti per le prestazioni erogate. «Ci auguriamo che venga al più presto fatta chiarezza».
Così il direttore generale Antonio Compostella, che replica e annuncia di aver inoltrato per la messa in mora anche il documento del collegio sindacale che nulla disse sulla proroga della convenzione nel 2011. Compostella spiega in una nota (impossibile rintracciarlo ieri al telefono) che nel 2003 fu fatta una scelta al risparmio, chiudendo il laboratorio analisi «già presente all’Ospedale di Cortina» (in dotazione c’erano 2 dirigenti, 1 ausiliario specializzato e 3 tecnici sanitari di laboratorio biomedico), «stabilendo che le analisi venissero effettuate» a Pieve «con evidenti economie di scala ed in linea con le indicazioni di razionalizzazione delle risorse indicate dalla Regione».
Norme rispettate e una Usl1, dice Compostella che «ha operato perseguendo esclusivamente gli obiettivi funzionali e di salute». La convenzione «risponde alla necessità di sviluppare sinergie tra pubblico e privato, utili a qualificare l’attività del complesso ospedaliero di Cortina» ottimizzando l’uso delle risorse del Laboratorio analisi dell’ospedale di Pieve «i cui costi fissi sono a carico dell’Usl 1 indipendentemente dal volume di prestazioni reso». L’importo corrisposto dal Codivilla «è stato calcolato sulla base dei consumi dei fattori produttivi effettivamente impiegati» e il 35% della tariffa regionale «non è una aprioristica determinazione della misura dell’importo che l’Istituto versa all’Usl 1, né tantomeno un’illegittima ed arbitraria riduzione dell’importo dovuto, ma costituisce la semplice modalità di rappresentazione dei costi sostenuti per le prestazioni erogate che sono interamente ristorati dall’importo introitato». Un punto che la Usl ha spiegato anche al collegio sindacale «senza essere preso in considerazione da tale organo che, invece, ha dato impulso all’odierna azione della Procura Regionale della Corte dei Conti».
La Usl 1 ha inviato comunque la documentazione necessaria ai vari enti, dopo la richiesta di messa in mora. (cri.co.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi