Comune-dirigente: c’è l’accordo
BELLUNO. Risoluzione consensuale. Trovato un accordo economico tra il Comune di Belluno e la dirigente Margherita Barizza. Le due parti si sono riviste ieri mattina davanti al giudice del lavoro Travia, accompagnate dagli avvocati Vignola e Trivellato di Vicenza: alla prossima udienza per la stretta di mano definitiva. Separazione condivisa e contenti tutti: la donna non tornerà al lavoro, ma andrà in pensione. Non solo: rinuncerà a eventuali altre cause, che magari poteva promuovere. Quello che preme all’amministrazione comunale è sottolineare che la buonuscita non peserà sulla schiena dei cittadini.
Erano due le cause che la dirigente avrebbe promosso, nel caso non si fosse trovato un accordo, per il presunto demansionamento, dopo la riorganizzazione della macrostruttura comunale di tre anni fa. Mentre Massaro e i suoi assessori sostenevano di essersi comportati bene, Barizza chiede la condanna del Comune al «ripristino delle funzioni dirigenziali asseritamente ridotte per demansionamento a seguito dell'adozione, da parte della giunta comunale, di provvedimenti di riorganizzazione della macrostruttura comunale a partire dal 2013».
Cos'era successo? Il Comune partiva da quattro dirigenti: i tre a tempo indeterminato Barizza, Carlo Erranti e Maura Florida e quello a tempo determinato Lucio Lussu. Nella ridistribuzione, Barizza ha perso il capitolo fondi europei, che è andato a Lussu, e sociale, passato alla segretaria Tedesco; Florida ha ceduto il patrimonio a Erranti, che a sua volta è stato liberato da urbanistica ed edilizia in favore di Lussu. Quest'ultimo ha ricambiato con le opere pubbliche. In sostanza, a Barizza sono stati affidati gli affari generali, cioè servizi elettorali, anagrafe, stato civile, archivio, protocollo e albo pretorio. (g.s.)
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