Comune e dirigente cercano un accordo Il tribunale rinvia
BELLUNO. La dirigente contro il Comune. La prima udienza della causa civile promossa da Margherita Barizza si è conclusa con un rinvio alla fine di settembre da parte del giudice del lavoro Anna Travia. In questo periodo di tempo, da una parte l’avvocato Marta Tognon e dall’altra la segretaria comunale Alfonsina Tedesco tenteranno una conciliazione. Difficile, anche perché non è la prima volta che le due donne si incontrano in tribunale invece che negli uffici di Palazzo Rosso, come sarebbe normale. Non è strano che il Comune non si sia costituito con un avvocato, trattandosi di un ente pubblico.
La ragione del ricorso è sempre il suo presunto demansionamento, dopo la riorganizzazione della macrostruttura comunale di due anni fa. Vale a dire la ridistribuzione degli incarichi. Mentre il sindaco Jacopo Massaro e i suoi assessori sostengono di essersi comportati correttamente, Barizza chiede la condanna del Comune al «ripristino delle funzioni dirigenziali asseritamente ridotte per demansionamento a seguito dell'adozione, da parte della giunta comunale, di provvedimenti di riorganizzazione della macrostruttura comunale a partire dal 2013». Questo è quanto si legge testualmente nel documento firmato da Massaro e Tedesco e pubblicato nell'Albo pretorio in internet. Ma cos'era successo? Il Comune partiva da quattro dirigenti: i tre a tempo indeterminato Margherita Barizza, Carlo Erranti e Maura Florida e quello a tempo determinato Lucio Lussu. Il loro costo è notevole, perché al lordo della paga base bisogna aggiungere i premi di risultato, il che significa sfiorare i 100 mila euro annui. Si tratta di dipendenti pubblici, che non possono essere licenziati, al massimo c’è la mobilità.
Nell'ambito della ridistribuzione, Barizza ha perso il capitolo fondi europei, che è andato a Lussu, e sociale, passato a Tedesco; Florida ha ceduto il patrimonio a Erranti, che a sua volta è stato liberato da urbanistica ed edilizia in favore di Lussu. Per chiudere, quest'ultimo ha ricambiato con le opere pubbliche. In sostanza, a Barizza sono stati affidati gli affari generali, cioè servizi elettorali, anagrafe, stato civile, archivio, protocollo e albo pretorio. Demansionata? Per lei, sì.
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