Comune e parroco trovano l’accordo sull’ultimo saluto a Giancarlo Bigi
BELLUNO. Il funerale si può fare. Atteso per stamattina il via libera alle esequie di Giancarlo Bigi, il 70enne trovato morto mercoledì 19, nella baraccopoli in riva al Piave, all’altezza di Levego. Il parroco Rinaldo Ottone aveva già dato la propria disponibilità a celebrarle nella chiesa della frazione cittadina e l’assessore comunale Valentina Tomasi doveva soltanto fare un’ultima verifica sull’esistenza o meno di parenti. Non ce ne sono e allora si può procedere, dopo che per tutto questo tempo la salma è rimasta nell’obitorio dell’ospedale San Martino.
L’autopsia eseguita dall’anatomopatologo Cirnelli ha dato una prima risposta sulle cause della morte, attribuendole a un malore, che ha causato un arresto cardio - circolatorio. Non ci sono più dubbi sull’identità, malgrado i cani abbiano in parte dilaniato il cadavere per fame.
Don Ottone aspetta un segnale da piazza Duomo: «Per la parte religiosa, non ci sono mai stati problemi, nel senso che fin da subito abbiamo deciso che l’ultimo saluto si sarebbe svolto nella nostra chiesa. So che anche il nostro vescovo Renato Marangoni voleva partecipare. Non sono mancate nemmeno le dimostrazioni di solidarietà per una persona che aveva fatto una scelta molto precisa. La magistratura aveva dato il nulla osta alla sepoltura, quello che bisognava attendere è un’iniziativa da parte del Comune».
Giancarlo Bigi era seguito dai Servizi sociali e le spese saranno a carico di Palazzo Rosso: «Ci penseremo noi», conferma Tomasi, «come è normale che sia, dal momento che, in qualche modo, ce ne occupavamo. Bigi era un uomo, che non voleva essere aiutato, ma una mano gliela davamo lo stesso. Andava d’accordo con uno dei nostri operatori ed era giusto questo a curarsi di lui. In passato avevamo tentato di mettergli a disposizione un appartamento, ma l’aveva rifiutato, preferendo continuare a vivere nella sua roulotte, in comunione con la natura e i suoi cani».
L’unica, vera compagnia. Nessun parente, nemmeno alla lontana: «Li avevamo già cercati per un motivo molto meno importante di questo e non c’era stato verso di trovarne nemmeno uno. La situazione non è cambiata, ma solo nel corso della mattinata saremo in grado di cominciare a provvedere concretamente ai funerali. È stato necessario lasciar passare le feste, perché gli uffici competenti sono rimasti chiusi». —
G.S.
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