Comune unico tra Mel e Lentiai adesso si parte

Mercoledì la prima assemblea pubblica sulla fusione Limana e Trichiana già al lavoro su tributi e aliquote
MEL. La fusione si farà a due a due: da una parte Limana con Trichiana; dall’altra Mel con Lentiai. Il panorama che si sta delineando in Sinistra Piave è praticamente chiaro ormai da parecchi mesi. Ma una conferma ulteriore è arrivata nelle ultime settimane. Ed è ufficializzata da un incontro che si terrà mercoledì sera a Mel.


Se lo studio di fattibilità per la fusione tra Limana e Trichiana è pronto già da questa primavera ed è stato presentato alla popolazione a fine maggio, quello per la creazione di un Comune unico tra Mel e Lentiai è in fase di definizione.


«Dalla Regione è arrivata conferma del contributo per lo studio. A breve rendiconteremo le spese. Come Comuni abbiamo anche messo un cofinanziamento», fa presente Armando Vello, primo cittadino di Lentiai. «L’incarico è stato assegnato a Emanuele Barbagallo, della Sistema Susio Srl (la stessa società che si è occupata dell’analisi di fattibilità per gli altri due Comuni della Sinistra Piave, ndr). Ci auguriamo che il documento sia pronto a breve, entro la fine dell’anno».


Intanto, le due amministrazioni presenteranno il percorso dello studio di fattibilità e le opportunità della fusione mercoledì prossimo, in un’assemblea pubblica che si terrà alle 20.30 nel Palazzo delle Contesse di Mel. Non mancherà l’intervento dei due sindaci e l’illustrazione delle fasi con cui verranno coinvolte le due comunità. «I cittadini potranno fare tutte le domande che vorranno», dice ancora Vello. «Si tratta solo del primo di una serie di incontri che saranno organizzati da qui ai prossimi mesi. A Lentiai, tra l’altro, già in questi giorni la società che si occupa dello studio terrà una riunione con i dipendenti di entrambi i Comuni, per spiegare loro procedure e passaggi».


L’intenzione è terminare l’iter entro la scadenza naturale delle giunte in carica, «consegnando il “prodotto” in mano a chi verrà dopo di noi, nel 2019», precisa il sindaco. «Sarebbe anacronistico e “antifisiologico” non procedere verso la fusione», continua Vello, ricordando che, nel 2015, si era partiti con l’idea di una fusione a quattro.


«Le cose sono poi andate diversamente. Nulla vieta, però, che in futuro ci si possa muovere nella direzione pensata all’inizio». Insomma, ora si parte con due fusioni separate. E più avanti non è escluso che tutta la Sinistra Piave possa unirsi in un Comune unico.


A dirlo è anche il sindaco di Limana, Milena De Zanet, che fa anche un’altra riflessione: «Penso che la scelta di procedere a due a due sia la più giusta», sottolinea, «anche perché già così non è semplice: sono parecchi i nodi da sciogliere. In questo momento stiamo affrontando quello di tributi e aliquote».


Limana e Trichiana sono già in una fase piuttosto avanzata del percorso e hanno dato avvio a delle riunioni che, in alternanza tra le sedi dei due Comuni, si svolgeranno ogni 15 giorni, sino a fine anno.


«L’obiettivo è sciogliere alcuni nodi cruciali e poi cominciare, con il 2018, gli incontri rivolti ai cittadini», ricorda la De Zanet. Anche in questo caso si vuole arrivare alla fusione entro la scadenza degli attuali mandati. Tra le questioni spinose, bisogna dirlo, c’è quella delle società che gestiscono case di riposo, centri diurni e assistenza domiciliare: Limana ha la sua srl “in house”, la Limana Servizi; Trichiana e Mel condividono la Essepiuno e Lentiai è di recente uscita dall’Azienda feltrina servizi alla persona.


Martina Reolon


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