Comune unico: via ai sondaggi sul nome

Zoldo Alto. I Comuni lanciano l’iniziativa fra i cittadini residenti dai 14 anni in su. Continuano gli incontri nelle frazioni
Di Martina Reolon

ZOLDO. Comune unico della Valle di Zoldo, i cittadini posso partecipare alla scelta del nome.

L’iniziativa è stata lanciata dalle amministrazioni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto e dai due sindaci Camillo De Pellegrin e Roberto Molin Pradel. I cittadini residenti dai 14 anni in su potranno esprimere la propria preferenza in occasione degli incontri sulla fusione (i primi due si sono già tenuti) che si svolgeranno nelle prossime due settimane.

Ma avranno anche tempo fino al 20 febbraio per “depositare” il nome prescelto negli Uffici anagrafe dei due Comuni. «L’obiettivo è creare tra la cittadinanza maggior partecipazione e condivisione», sottolinea De Pellegrin. «Del resto, il tema della fusione riguarda tutti ed è giusto che ognuno possa esprimersi. Soprattutto perché siamo di fronte a un cambiamento storico, che non potrà non avere ripercussioni sulla vita di tutti coloro che vivono nella valle».

L’invito a partecipare alla scelta del nome del nuovo Comune unico è stato formulato anche nel corso dei primi due incontri, svoltisi a Fusine e alla scuola media di Forno.

«I nomi fin qui emersi, e anche i più ragionevoli», dice ancora De Pellegrin, «sono Zoldo e Val di Zoldo. Quest’ultimo, in particolare, definisce l’ambito territoriale della vallata, anche dal punto di vista orogeografico».

E il nome del nuovo Comune dovrà essere scelto al più presto. Nel momento in cui, a dicembre, si andrà a referendum, si dovrà infatti indicare il nome. Mentre il gonfalone potrà essere anche successivamente oggetto di un concorso di idee.

Intanto i primi due incontri - in cui è stato presentato il progetto di fusione in cui sono individuati possibili risparmi e modalità con cui distribuire i servizi sul territorio - «si sono svolti in un clima positivo», commentano De Pellegrin e Molin Pradel.

«I cittadini hanno fatto molte domande e, come è ovvio e giusto, sollevato anche delle perplessità».

I due sindaci sono convinti della necessità del passaggio a un Comune unico. Una svolta che permetterebbe di superare il limite demografico e di riunire due realtà piccole in una struttura più grande, la quale darebbe la possibilità al territorio di acquisire un’identità certa e più forte. Sul “tavolo” c’è poi anche la questione dei risparmi, che presumibilmente, in base ai calcoli fatti dalle due amministrazioni, si aggirerebbero intorno ai 170 mila euro. Risorse che potranno essere destinate ad altro: dalla manutenzione e cura del territorio ai servizi, passando per la promozione. Altro vantaggio i maggiori contributi statali e regionali.

Il ciclo di incontri per far conoscere ai cittadini tutte le implicazioni del passaggio al Comune unico continua mercoledì prossimo, nella sede del Museo etnografico di Goima, giovedì nella sala cinema di Dont, lunedì 9 in quella parrocchiale di Mareson e martedì 10 febbraio nella sede dell'associazione "Al Piodech" di Fornesighe. Tutte le serate avranno inizio alle 20.

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