Comuni di confine: entra in vigore il Fondo Brancher
Pubblicato il decreto che prevede finanziamenti a 41 Comuni bellunesi da parte delle province autonome
BELLUNO. Ottanta milioni di euro all'anno, 160 milioni da spendere nei prossimi mesi. E' entrato in vigore ieri il Fondo Brancher, pubblicato l'altra sera in Gazzetta Ufficiale e i Comuni bellunesi ammessi sono 41. Dopo quasi un anno e mezzo, si è finalmente sbloccato uno dei provvedimenti più attesi nella nostra provincia, perché porta risorse fresche nelle casse di enti locali in gravi difficoltà. Il Fondo Brancher nasce dalla necessità di contenere il divario tra il bellunese e i territori compresi nelle Province autonome di Trento e Bolzano e si configura come un atto volontario, ma sostanzialmente obbligatorio e senza scadenza, dei due enti. Ciascuna delle due Province infatti dovrà versare 40 milioni all'anno in un unico fondo, che andrà a beneficio dei Comuni delle Regioni confinanti, Veneto e Lombardia. La lettura del decreto del presidente del consiglio evidenzia due aspetti: la vasta gamma di azioni finanziabili e quindi la ricca opportunità data ai Comuni, ma anche la sconfitta politica del presidente altoatesino Luis Durnwalder, che ha bloccato a lungo il provvedimento con una serie di paletti che sono stati quasi tutti divelti. Ora inizia una sfida ambiziosa per i sindaci dei 41 Comuni bellunesi indicati come possibili beneficiari: in teoria una buona metà del fondo potrebbe arrivare nella nostra provincia, ma tutto dipende dalla capacità degli enti locali di produrre progetti utili per i cittadini e soprattutto ben fatti, tali da superare l'esame tecnico della commissione di valutazione e da inserirsi ai primi posti della graduatoria, perché la concorrenza è alta. La legge. Il decreto conta di sette pagine ed entra nel dettaglio, affrontando praticamente tutte le questioni, anche se le decisioni sulla ripartizione delle risorse sono affidate a un organismo di indirizzo formato da otto componenti e presieduto dallo stesso Aldo Brancher, autore della legge. L'unico bellunese presente nell'organismo di indirizzo è Mattia Losego, consigliere comunale del Pdl a Belluno, nominato dal ministro dell'economia e, di fatto, vicepresidente, visto che il decreto prevede che sia lui a presiedere le riunioni in caso di assenza di Brancher. Gli obiettivi. La legge prevede il conseguimento degli obiettivi di perequazione e solidarietà, attraverso il finanziamento di progetti anche pluriennali, per la valorizzazione, lo sviluppo economico e sociale, l'integrazione e la coesione dei territori dei Comuni confinanti con Trento e Bolzano; ma sono ammessi a concorrere anche le forme associative tra i Comuni previste dalla legge (le Comunità montane), o le forme associative tra i Comuni confinanti e quelli ad essi contigui. I progetti possono essere condivisi da soggetti sia pubblici che privati. Tipologie. E' l'organismo di indirizzo a definire, di anno in anno, le tipologie di progetti ammessi al finanziamento, ma gli ambiti sono già descritti nella legge: sostegno sociale, assistenziale, abitativo o educativo; progetti a favore dell'occupazione giovanile e dell'imprenditoria giovanile; a favore del turismo; per la crescita complessiva dei territori di confine; a favore dello sviluppo delle zone svantaggiate e delle aree montane per contrastare l'abbandono; progetti a vantaggio dei cittadini e delle imprese; per la valorizzazione del territorio e a miglioramento del sistema Paese; in coerenza con i piani regionali e infine progetti provvisti di un modello organizzatio innovativo e garante dell'aggregazione. Scadenze. Le richieste di finanziamento vanno presentate entro il 31 marzo, tranne che per quest'anno, quando il materiale dev'essere presentato entro il 30 giugno. Se non dovessero risultare impegnate tutte le risorse disponibili, ci sarà un secondo "appello" al 30 settembre. Percentuale. Una delle notizie migliori contenute nel decreto riguarda la percentuale di finanziamento erogabile, fissata fino al 100 per cento di tutte le spese ritenute ammissibili dall'organismo di indirizzo, nel caso in cui il progetto sia presentato interamente da soggetti pubblici. Se invece il piano sarà partecipato da soggetti privati in cofinanziamento, si arriva al 70 per cento. Anche l'erogazione delle risorse è positiva: fino al 95 per cento durante lo stato di avanzamento degli interventi e il saldo del 5 per cento al termine dei lavori. La sede. L'organismo di indirizzo si riunirà a Verona, negli uffici locali del ministero dell'economia (con 15 persone, dirigenti e non a disposizione). Tuttavia è previsto anche che l'organismo si possa riunire presso altre amministrazioni statali o rappresentate dal gruppo di otto membri, o ancora nelle sedi degli enti locali interessati (i Comuni), previo apposito accordo.
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