Comunità terapeutica alla casa delle suore: trasloco ancora fermo

L’Usl attende che la Regione stanzi i soldi per trasferire gli ospiti con disagio psichico ora alla Ctrp di borgo Ruga

FELTRE. Per il trasferimento degli ospiti con disagio psichico della Ctrp (comunità residenziale terapeutica) dalla struttura inadeguata di borgo Ruga alla palazzina Fusaro ci vogliono diverse centinaia di migliaia di euro. E fino a quando la Regione non erogherà la cifra per questa operazione che prevede alcuni interventi strutturali in palazzina Fusaro (dove ora ci i servizi vaccinali e quelli dipartimentali come il cambio di medico e l’ufficio per le patenti), per il cambio di destinazione d’uso, si resta a bocce ferme.

«Noi abbiamo istruito la pratica in Regione per richiedere i soldi che servono al trasloco e alla sistemazione dell’ex casa per suore», dice il direttore generale dell’Usl Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno. «E avevamo già valutato a inizio 2016 lo stato del complesso di borgo Ruga dove un intervento per la sistemazione dello stabile ai fini della sicurezza e delle condizioni igienico-sanitarie non è affrontabile per i costi e per i vincoli architettonici. Intanto si è provveduto, con un intervento sotto i trentamila euro, a dotare l’attuale sede della Ctrp in borgo Ruga di una serie di prescrizioni di sicurezza, in attesa che la Regione ci dia il via libera per procedere in maniera radicale all’operazione di trasferimento».

Il trasferimento degli ospiti comporta anche lo spostamento della maggior parte dei servizi ora alla palazzina Fusaro ad una delle ali del padiglione Gaggia. E quindi i traslochi sarebbero due, di cui quello più impegnativo è quello della Ctrp. «Ma possiamo fare un passo alla volta, fino a quando non ci sarà data la possibilità finanziaria di risolvere questo problema», conclude il direttore Rasi Caldogno.

Il primo passo è stato fatto. Alla fine dell’anno scorso c’è stata la visita dei carabinieri per la tutela della salute di Treviso nella sede della Ctrp di borgo Ruga. Il nucleo ha imposto alcune prescrizioni come gli adeguamenti strutturali per migliorare la sicurezza in caso di emergenza e favorire la via di fuga, l’impianto di illuminazione di sicurezza, l’impianto di rilevazione incendi e la fornitura di cassette per gli estintori con gabbia di protezione. richiesta invece a seguito di sopralluogo.

La spesa per adeguarsi alle prescrizioni è stata subito affrontata con i fondi dell’Usl, per un importo di poco più di 27 mila euro, e l’incarico è stato affidato all’impresa Gemmo.

Il trasferimento della Ctrp resta comunque una priorità del 2018 per l’Usl Dolomiti, come già confermato dai vertici dirigenziali. Anche perché se ne parla da inizio 2016, da quando cioè dalla valutazione sullo stato attuale della prima divisione (dove appunto c’è anche la Ctrp), si era evidenziato «un accentuato stato di obsolescenza caratterizzato da un generale degrado con carenze strutturali, igienico sanitarie, barriere architettoniche, stato delle superfici murarie e pavimenti, vetustà degli infissi interni ed esterni, vetustà ed inaffidabilità di esercizio degli impianti».

La normativa avrebbe imposto un investimento di oltre due milioni di euro, se si fosse voluta metter mano al corpo storico, mettendo in conto anche gli interventi per l’antisismica. Il tutto, in un contesto di vincoli per il pregio storico ed architettonico dell’edificio. Cosa impensabile. Si è dunque considerata palazzina Fusaro. E si resta tuttora in attesa di finanziamento regionale.

Laura Milano

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