Con gli accordi su En&En salta il processo a Caneve

L’ex presidente degli Industriali vende le proprie azioni e dopo aver ricevuto una lettera di scuse ritira le querele nei confronti della controparte
Belluno, 01 ottobre 2008, teatro comunale. L'incontro tra il governatore della regione Veneto, Giancarlo Galan, ed il presidente Assindustria Belluno, Valentino Vascellari.Qui sopra il presidente Valentino Vascellari A destra la zona industriale di Longarone e sotto Angelo Caneve presidente di En&En
Belluno, 01 ottobre 2008, teatro comunale. L'incontro tra il governatore della regione Veneto, Giancarlo Galan, ed il presidente Assindustria Belluno, Valentino Vascellari.Qui sopra il presidente Valentino Vascellari A destra la zona industriale di Longarone e sotto Angelo Caneve presidente di En&En

BELLUNO

Il processo per falso ideologico fissato per il 22 novembre che vede Angelo Caneve, 52 anni (difeso dall’avvocato Tullio Tandura), il presidente di En&En, accusato di aver alterato una scrittura privata dell’ex presidente degli industriali Valentino Vascellari, con ogni probabilità si estinguerà per ritiro della querela. Tra Caneve e Vascellari è scoppiata la pace, dopo una guerra a colpi di querele e procedimenti civili. I due hanno firmato, infatti, degli accordi che prevedono la vendita da parte dell’ex presidente degli industriali delle sue azioni di En&En e la chiusura dei contenziosi civili e penali col ritiro delle querele. «Siamo soddisfatti che dopo due anni - spiega Angelo Caneve - En&En abbia raggiunto la pace sociale e possa ora concentrarsi sul territorio coi soci bellunesi».

Più loquace la sua “controparte”, Valentino Vascellari, che spiega i suoi motivi di soddisfazione: «Sono soddisfatto che la vicenda si sia chiusa con un riconoscimento adeguato del valore delle partecipazioni dei soci di minoranza, con un premio generoso. Si, effettivamente, rinuncerò alla querela presentata nei confronti di Caneve per falso in scrittura privata, che lo ha portato al rinvio a giudizio, in quanto mi è stata indirizzata una lettera di scuse».

La vicenda risale alla fine del 2009 quando Vascellari chiese il sequestro delle azioni di “En&En”, società della quale era stato anche presidente. L’azione di sequestro fu respinta ma il presidente degli Industriali, nell’aprile 2010, continuò nella sua azione segnalando agli inquirenti il presunto falso di Caneve. Si trattava di uno schizzo di Vascellari, dove di fatto si illustrava il possibile assetto di mercato di “En&En”, eventuali alleanze e partecipazioni. A quello scritto, secondo l’accusa, sarebbero stati aggiunti dei particolari proprio per mano di Caneve. L’aggiunta sarebbe consistita in uno schema dove si descriveva un’opa (offerta di pubblico acquisto) e alcuni tratteggi tra le “scatole” disegnate da Vascellari.

Oltre al processo del 22 novembre dovrebbe anche chiudersi un altro procedimento penale, sempre a carico di Caneve, per appropriazione indebita di un documento. Il procedimento, in programma per metà dicembre, riguarda un’opposizione di Vascellari alla richiesta di archiviazione della procura.

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