Con il nuovo super forno l’Ideal sarà all’avanguardia

Ex Ceramica di Trichiana. Sarà in funzione da marzo con la rinnovata smalteria Sindacati e lavoratori contenti: «Così il futuro della fabbrica è meno incerto»
Trichiana; 2 luglio 2009. sciopero alla ceramica dolomite per la chiusura dell'aziendaI lavoratori protestano davanti allo stabilimento di Trichiana dell'Ideal Standard e sopra il presidio in piazza a Belluno
Trichiana; 2 luglio 2009. sciopero alla ceramica dolomite per la chiusura dell'aziendaI lavoratori protestano davanti allo stabilimento di Trichiana dell'Ideal Standard e sopra il presidio in piazza a Belluno
TRICHIANA. Sarà in funzione da marzo, con ben cinque mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma, il nuovo forno di ultima generazione all’Ideal Standard di Trichiana. Insieme a questa nuova apparecchiatura, entrerà in funzione anche il nuovo reparto di smalteria.


Procede a grandi passi, quindi, il progetto per il rilancio della fabbrica trichianese, grazie ai cospicui investimenti previsti dall’azienda. Che sarebbe arrivato un nuovo forno lo si sapeva da almeno un mese, ma che sarebbe stato di ultima generazione e che sarebbe arrivato assieme ai nuovi impianti di smaltatura è la novità comunicata ieri dai sindacati e ai dipendenti dell’ex Ceramica Dolomite.


Il forno, che permetterà di gestire 584 mila pezzi, costerà tre milioni di euro e «permetterà un grande risparmio di energia, oltre che una riduzione delle sostanze inquinanti», commenta Gianni Segat per le rsu. «Sarà un impianto di ultima generazione, il più nuovo che ci sia e permetterà così di rilanciare questa fabbrica». I primi pezzi arriveranno a novembre, poi a marzo è prevista l’accensione e il via in forma sperimentale.


Dalla primavera enterà in funzione anche la nuova linea di smalteria, un po’ più automatizzata rispetto all’attuale. «Serviva un cambio nelle attrezzature», prosegue Segat, «anche perché il forno ha oltre 50 anni e la linea di smalteria più di 30. Siamo contenti che quanto previsto nell’accordo di un paio di anni fa si stia concretizzando. I nostri sacrifici, anche in termini economici, e la pressione esercitata sull’azienda tramite lo sciopero di qualche mese fa, stanno sortendo i risultati richiesti. E di questo non possiamo che essere felici».


«Non possiamo comunque abbassare la guardia», prende la parola Denise Casanova, segretaria della Filctem Cgil. «È vero che l’arrivo del nuovo forno contribuisce a dare un futuro meno incerto a questa fabbrica, ma non dimentichiamo che il mercato della ceramica è un po’ complicato in questo momento. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione non solo su Trichiana, ma sui progetti dell’intero gruppo».


«Che l’azienda voglia investire su Trichiana è importante, visto che l’Ideal Standard resta comunque la realtà più grossa del territorio trichianese, con tutto quello che ne consegue anche per l’indotto e per l’economia locale», commenta Nicola Brancher, segretario della Femca Cisl. «Il mercato è difficile, ma quello ora è il monento per dare a Cesare quel che è di Cesare: se ora lo stabilimento ha ripreso a viaggiare, il merito è dei lavoratori, che hanno rinunciato a parte del loro salario (170 euro lordi al mese), e delle scelte sindacali, che si sono rivelate positive e stimolanti. Non dimentichiamo che soltanto qualche anno fa era in forse la sopravvivenza del settore vetrochina, che ora invece viene potenziato, grazie al nuovo forno. Malgrado questo, grazie all’accordo siglato un paio di anni fa, siamo riusciti a portare a casa un impegno del gruppo a investire a Trichiana e a conferire 1000 euro di premio di risultato ai lavoratori. E questa non è cosa da poco».


A completare il quadro positivo, anche il proseguimento della campagna di introduzione di forze giovani e nuove nello stabilimento. Ad oggi sono già una cinquantina le assunzioni a tempo determinato o con contratti di tirocinio. «Lo scopo è di tenere dentro il più possibile gente giovane, favorendo, se possibile, qualche uscita di dipendenti prossimi alla pensione», concludono i sindacati.


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