Con il TrenoBus da Venezia al Cadore

Torna il servizio misto su rotaia e su gomma per favorire il cicloturismo. Funzionerà il sabato e nei festivi fino a settembre

CORTINA. La pianura veneta e le Dolomiti accorciano le distanze grazie al TrenoBus. E arrivato puntuale alla stazione di Calalzo, ieri alle 10.27, il treno partito da Venezia con a bordo ciclisti e le loro biciclette. Da Calalzo il gruppo è salito sulla corriera di DolomitiBus e ha raggiunto Cortina. Dalla Regina delle Dolomiti ha poi pedalato attraverso la ciclabile sino a Calalzo. Alle 18, tutti di nuovo in carrozza, per far rientro in pianura. Giunto alla sua seconda edizione il TrenoBus implementa per l'estate le sue corse. «Lo scorso anno abbiamo avuto numeri più che buoni», dichiara Tiziano Baggio, direttore regionale di Trenitalia, «e con 9 circolazioni, una media di 20 biciclette a viaggio e picchi di 70 bici. Con la Regione e Dolomitibus abbiamo così deciso di aumentare il servizio per questa estate. Stiamo poi lavorando per gestire il servizio con un biglietto unico. In Veneto abbiamo sicuramente due eccellenze turistiche che sono Venezia e le Dolomiti. L’iniziativa ha lo scopo di portare sulle Dolomiti una parte dei 30 milioni di turisti che visitano Venezia ogni anno».

Il treno che da Venezia Santa Lucia, ferma anche a Mestre, Mogliano Veneto, Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Santa Croce del Lago, Stazione per l’Alpago, Ponte nelle Alpi, Longarone-Zoldo e arriva a Calalzo, si potrà prendere tutti i sabati e i festivi sino all'11 settembre. Nei giorni festivi si potrà raggiungere Calalzo, con bici al seguito, anche da Vicenza, via Padova. A bordo si possono trasportare 60 biciclette. «Questa iniziativa è solo una delle tante che vede la Regione impegnata per il ciclo-turismo», spiega Elisa de Berti, l'assessore veneto ai Trasporti, «il nostro obiettivo è di implementare il trasporto su rotaia per gli appassionati. Il ciclo turismo va agevolato e l'obiettivo futuro del TrenoBus che collega Venezia alle Dolomiti è quello di inserire delle corse anche infrasettimanali». Intermodalità è la parola utilizzata dai vari esponenti intervenuti ieri.

«Non basta più trasportare le persone», sottolinea Natalia Ranza, amministratore delegato di Dolomitibus, «c'è la necessità di garantire ai passeggeri la possibilità di partire da un luogo per godere al meglio di un altro. Sulle Dolomiti vi sono le più belle e panoramiche piste ciclabili d'Europa».

«Questa è la strada giusta», aggiunge Giuseppe Pat, presidente di DolomitiBus, «per implementare il turismo. Creare una relazione stretta tra pianura e montagna è un'occasione che, chi ha voglia di bellezza, potrà cogliere al volo». Ad attendere il primo TrenoBus ieri a Calalzo c'erano anche il presidente e il vice della provincia Daniela Larese Filon e Roberto Padrin, il deputato Roger De Menech, la senatrice Rafaela Bellot e alcuni sindaci a sottolineare come l'iniziativa porterà benefici turistici e quindi economici in provincia.

Alessandra Segafreddo

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