Con la macchina sul green, a processo

Sotto accusa un automobilista che avrebbe imboccato una strada di servizio invadendo il prato del golf club di Sappada
Di Gigi Sosso ; di Gigi Sosso

SAPPADA. Il fuoristrada va in buca. Passa sul green del Golf club Sappada, all’altezza della prima buca, perché la strada gli viene sbarrata da una macchina di traverso. Una manovra che costa al conducente l’accusa di turbativa violenta del possesso di cose immobili. Un reato per la verità non comunissimo, ma previsto dall’articolo 634 del codice penale e punibile con la reclusione fino a due anni, oltre al pagamento di una multa. È qualcosa in più dell’invasione di terreni o edifici, che è appena un articolo prima.

L’episodio dibattuto ieri mattina, al tribunale di Belluno risale al giugno di tre anni fa, dopo che l’imputato Angelo Quinz e un suo vicino di casa hanno già avuto qualche problema. Quel giorno Quinz sta per uscire da una strada sappadina, accanto alla struttura sportiva più d’elite, quando si trova davanti un altro veicolo. Probabilmente interpreta la situazione come un dispetto personale, sta di fatto che, almeno secondo l’accusa, innesta la retromarcia, imbocca una stradina di servizio e improvvisamente invade il curatissimo prato all’inglese. Tutto questo mentre alcuni giocatori si stanno divertendo con mazze e palline.

L’invasione passa tutt’altro che inosservata, anche perché il green sappadino è un impianto divertente sì, ma abbastanza piccolo. Ieri mattina, al terzo piano del palazzo di giustizia di Belluno, sono sfilati i primi testimoni. Persone che hanno assistito solo all’ultima parte della scena, dopo aver al massimo intuito quello che era successo prima. A una quarantina di metri di distanza.

Qui sarebbe scoppiato un litigio, tra due persone che si sopportano poco. Quinz non ha obiettivamente una buona idea, ma sarà proprio lui, sempre rappresentato dall’avvocato bellunese Michele Fusina, a spiegare meglio la sua iniziativa, a bordo di quel grosso pick up di colore bianco. Il giudice Cristina Cittolin ha fatto due conti, a proposito della prossima udienza. Dovrà sentire anche testimoni provenienti da zone distanti da Sappada. Bisognerà farla coincidere con la nuova stagione turistica, saltando l’inverno e allora la prima data buona è quella del 30 marzo, a mezzogiorno. In quell’occasione, il pubblico ministero Maria Luisa Pesco ascolterà altre deposizioni utili a precisare meglio la dinamica di questo curioso incidente, all’inizio dell’estate sappadina.

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