«Con pochi e sottopagati infermieri, servizio a rischio»

BELLUNO. Dopo Cgil, Cisl e Uil, il Nursing Up lancia l’allarme sulle condizioni di lavoro e retributive degli infermieri negli ospedali, situazione per cui lunedì scorso c’è stato un incontro tra le...

BELLUNO. Dopo Cgil, Cisl e Uil, il Nursing Up lancia l’allarme sulle condizioni di lavoro e retributive degli infermieri negli ospedali, situazione per cui lunedì scorso c’è stato un incontro tra le parti sociali e l’assessore veneto, Luca Coletto.

Il quadro del sindacato di categoria capitanato da Guerrino Silvestrini e a livello provinciale da Lorella Vidori, è preoccupante. «Sempre più spesso», dicono, «nei reparti le condizioni operative del personale infermieristico e di assistenza sono deficitarie. Nei reparti internistici la carenza di organico è al limite della sostenibilità, portando la situazione in uno stato di notevole difficoltà operativa. In generale carichi di lavoro sempre in aumento, giorni di riposo soppressi, conseguente orario di lavoro aggiuntivo, ferie non godute sono ormai una costante a scapito del recupero psicofisico, con sempre possibili conseguenti implicazioni nella qualità dell’assistenza, conseguente notevole aumento del rischio professionale».

Il Nursing Up sottolinea il problema legato alla vita privata e familiare degli infermieri, «costretti sempre più ad abdicare alla propria esistenza, per far fronte alle carenze del sistema a causa di continui rientri in servizio richiesti. Il risultato: né la dignità del paziente viene considerata in queste condizioni, nè quella del comparto. Così il personale si ritiene sgravato da eventuali responsabilità per eventuali disservizi conseguenti all’anomala situazione descritta».

Il sindacato, quindi, chiede di aumentare il personale per garantire «la piena sicurezza operativa e ottimali condizioni di lavoro. Queste situazioni sono in contrasto con le linee guida riferite agli standard minimi di personale infermieristico emanate a suo tempo dalla Regione». E poi in merito alle condizioni economiche, Silvestrini e Vidori parlano di «lavoratori sottopagati al limite dello sfruttamento economico rispetto alle loro competenze e responsabilità».

Ma non manca nemmeno una nota polemica nei confronti di Cgil, Cisl e Uil «e della tanta attenzione profusa dalla “triplice” per questi temi, mentre non possiamo non considerare come l’attuale esternazione segua anni di loro immobilismo, immobilismo sindacale che ha contribuito a portare il collasso economico in tutte le figure operanti nel panorama ospedaliero e al sistematico peggioramento operativo con scontate conseguenze sul piano assistenziale. Come Nursing up, da anni denunciamo questa situazione: dieci anni fa, nella piattaforma contrattuale del 2006 avevamo chiesto 500 euro di aumento salariale per la categoria, oltre all’adeguamento economico di tanti altri istituti contrattuali, compresi quelli legati al reale disagio (lavoro notturno, festivo e turistica), e gli altri sindacati dov’erano?».

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