Con un questionario si guarda al futuro dell’intero Agordino

Disponibile sul sito dell’Unione montana, è destinato ai residenti e a coloro che hanno legami con il territorio

AGORDINO. «Come vorrebbe che fosse l’Agordino nei prossimi 20 anni e quale scenario immagina e desidera per il suo rilancio?».

È una delle 33 domande che compongono il questionario pubblicato online dall’Unione montana agordina sul sito www.agordino.bl.it. Questionario destinato a tutti gli abitanti dell’Agordino, ma anche a coloro che, pur non residenti, mantengono con la vallata un legame.

Dopo che l’Agordino era stato individuato come “area interna” (vale a dire un’area con debolezze, ma anche con potenzialità), gli amministratori locali hanno operato al fine di individuare quale possa essere la strategia migliore per la crescita del territorio.

«Per raggiungere questo importante obiettivo», si legge nel sito, «l’Unione montana agordina ritiene fondamentale costruire un percorso di dialogo e collaborazione insieme agli attori rilevanti del territorio, così da maturare con questi una più significativa visione condivisa di sviluppo».

Per favorire la presentazione di idee, suggerimenti e consigli è stato redatto il questionario che dovrà essere compilato entro venerdì 20 maggio e consegnato agli uffici comunali. Oltre ai dati anagrafici, i cittadini potranno esprimere una valutazione su quelli che ritengono essere problemi od ostacoli alla vita in Agordino in campo lavorativo, scolastico, ambientale, sanitario, dei trasporti, della sicurezza, del tempo libero. Non si chiede, però, solo di elencare i problemi, ma anche quelle che potrebbero essere le soluzioni e i risultati che si dovrebbero raggiungere.

Molto interessante appare la terza parte del questionario in cui si chiede ai cittadini di esplicitare quella che è la loro visione di sviluppo dell’Agordino nei prossimi vent’anni. Un Agordino, è il caso di ricordarlo, che nel novembre 2014 era stato passato ai raggi X dalla commissione ministeriale guidata dall’ex ministro Fabrizio Barca. Sia Barca che i suoi colleghi avevano messo in luce come l’Agordino presenti livelli di occupazione e Pil pro capite più alti della media regionale e come tuttavia la gente se ne vada in cerca di servizi o per rispondere a bisogni non meglio precisati. Barca aveva, inoltre, invitato a riflettere sul rapporto di Luxottica con lo sviluppo agordino e sulla ricchissima, ma in gran parte inesplorata, offerta culturale. Ora, dunque, tocca agli agordini dire che Agordino vogliono e quali possono essere le strade per costruirlo.

«Su quali settori di sviluppo del territorio punterebbe? - si chiede nel questionario - su quali risorse locali si può puntare per realizzare il rilancio dell’Agordino? Cosa impedisce la fruizione di tali risorse? Cosa ha determinato l’insuccesso di eventuali interventi del passato? In che maniera si possono invertire le tendenze allo spopolamento e al sottosviluppo? Quali soggetti possono essere attivi nel promuovere una nuova idea di sviluppo?». Le indicazioni raccolte saranno ulteriormente sviluppate all’interno di focus group tematici in programma tra la fine di maggio e la prima metà di giugno.

Gianni Santomaso

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