Conciliare vita-lavoro il territorio bellunese è all’avanguardia
BELLUNO. Smart working, part-time, flessibilità. Gli interventi per favorire la conciliazione fra vita professionale e impegni familiari si stanno diffondendo sempre di più in provincia di Belluno. Sono diversi gli accordi aziendali siglati negli ultimi anni che vanno in questa direzione, sostenuti anche dagli sgravi contributivi ai datori di lavoro che nei contratti collettivi aziendali e di secondo livello prevedano interventi a favore della conciliazione tra vita professionale e vita privata dei propri lavoratori.
L’ultima, in ordine cronologico, è l’intesa firmata alla Fedon di Pieve d’Alpago, dove azienda e sindacati hanno sottoscritto un accordo che mira a conciliare la sostenibilità economica dell’impresa e le esigenze di alternanza vita-lavoro dei dipendenti attraverso la valorizzazione del part-time, la flessibilità in ingresso e in uscita degli impiegati, misure a sostegno della genitorialità e dello smart working. Altro caso aziendale che ha fatto scuola è stata la sperimentazione di azioni di conciliazione, car pooling e telelavoro effettuata alla Marcolin di Longarone e all’Unifarco. Il tutto con l’obiettivo della creazione di esperienze e buone pratiche da trasferire ad altre aziende e farle diventare strutturali nella contrattazione di secondo livello.
A questi temi è dedicato l’incontro organizzato dalla Cisl Belluno Treviso per la Giornata internazionale della Donna dal titolo “Contrattazione in azienda e politiche di conciliazione vita-lavoro nel 2018”. Si svolgerà martedì alle 14.30 nella Sala Muccin del Centro Giovanni XXIII di Belluno. Interverranno le consigliere di parità delle provincie di Belluno e Treviso Rossana Mungiello e Stefania Barbieri, Sergio Spiller della Cisl nazionale, Milena Cesca, segretaria Femca Cisl e Alessia Salvador, responsabile del coordinamento Donne della Cisl. Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso aprirà i lavori mentre a chiuderli sarà Cinzia Bonan, segretario generale della confederazione.
«Questo territorio è all’avanguardia nella conciliazione dei tempi di lavoro e di vita», sottolinea Rudy Roffarè, «tanto che oggi il ricorso al part time qui ha una delle percentuali più alte (15%). E per incentivare queste forme di conciliazione vita-lavoro ci sono due bandi a livello nazionale. Uno prevede sgravi contributivi per quelle imprese che incentivano il part time o altri strumenti conciliativi: dalla flessibilità in entrata ed uscita alle aspettative non retribuite spezzettate per finire al telelavoro. Si tratta di sistemi volti a creare anche un clima lavorativo buono che porta ad un aumento della produttività».
Il secondo bando premia chi incentiva questi strumenti e si chiama “Family audit”. «Il comune di Feltre con il Consorzio Bim, Confindustria e i sindacati sta redigendo un progetto da presentare per questo bando. Lo scopo è delineare il percorso per ottenere le certificazioni per le aziende che fanno la conciliazione, sperando che queste pratiche portino a benefici negli appalti. Si crei, cioè, un circolo virtuoso per chi aiuta la famiglia combattendo lo spopolamento», conclude Roffaré.
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