Concimate e al sole le piante di cannabis trovate a Longarone
LONGARONE. Trovato anche il concime. Ecco perché le piantine di marijuana scoperte dai carabinieri di Longarone in un bosco sopra il paese, erano così in salute e rigogliose. Fra l’altro, erano state piantate sul terreno di un privato, che non c’entrava niente. Probabilmente è stato proprio lui ad accorgersene, facendo un salto in casera e allertando poi i militari. Nell’ambito di un’attività di prevenzione sugli stupefacenti, questi non ci hanno messo molto a risalire ai due 22enni paesani, che sono stati denunciati per coltivazione di sostanze stupefacenti e, per cominciare, sanzionati amministrativamente.
I due non hanno precedenti penali, tanto meno specifici, ma ora sono nei guai. Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Paolo Sartorello, avevano fatto tutto per bene, scegliendo un luogo costantemente esposto al sole, su una sorta di terrazza, all’interno di questo terreno di una persona che probabilmente nemmeno conoscono. Tutto avrebbero pensato, meno che questo si accorgesse del fatto che qualcosa di illegale stava crescendo rigoglioso: un cespuglio composto da almeno quattro piante dalle foglioline inconfondibili, largo circa un metro e 20 e alto anche uno e 70. L’effetto del sole delle Dolomiti e del fertilizzante.
Le piante sono state poste sotto sequestro dai carabinieri longaronesi e da quelli del Nucleo radiomobile di Belluno. Non è ancora possibile sapere quanto principio attivo contengono e, sulla base di questo quantitativo, quanti spinelli sarebbe stato possibile confezionare. Per saperlo, bisognerebbe lasciarle seccare e fare tutte le successive operazioni necessarie. Sicuramente saranno distrutte al più presto. Oltre a questo, le piante erano destinate alla provvista per l’inverno o anche allo spaccio. Toccherà ai due indagati spiegare il motivo di questa coltivazione così accurata. (g.s.)
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