Condannato per i bonifici girati in Lettonia per amore

Un anno e nove mesi al correntista che metteva  le sue coordinate a disposizione di qualcuno che usava la frode del phishing 



Bonifici sul conto da girare in Lettonia. Questioni di cuore per un correntista di Lentiai, ma per la Procura della Repubblica soprattutto di riciclaggio, con tanto di frode informatica. Il trevigiano di Miane Renato De Conto è stato condannato dal Tribunale di Belluno a un anno, nove mesi e 10 giorni più 2.500 euro di multa. Meno di quanto aveva chiesto il pubblico ministero Marcon, che aveva proposto due anni, otto mesi e 3 mila euro, mentre il difensore Emiliano Casagrande confidava nell’assoluzione, male che andasse alla derubricazione del reato in appropriazione di cosa mobile oppure ricettazione. In estremo subordine, minimo della pena con le attenuanti generiche. Concesse.

Secondo la ricostruzione della polizia, che ha fatto le complicate indagini sul campo e le ha spiegate in aula, l’uomo aveva conosciuto una certa Helena in una chat in internet. Non deve aver visto molto più di una fotografia, ma ha subito avuto un debole per questa bella donna lettone, mai incontrata di persona, ma con la quale c’è senz’altro stata della corrispondenza amorosa. È alla DnB Banka di Riga che sono finiti 15 mila euro, transitati qualche minuto per il suo conto alla filiale di Lentiai dell’allora Cassa di Risparmio del Veneto.

L’uomo lo metteva a disposizione e riceveva bonifici grazie al phishing, una truffa per cui un malintenzionato cerca di ingannare la vittima, convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o ancora codici di accesso, fingendosi un ente affidabile.

Gli ignari correntisti pensavano di operare in home banking sulla pagina della propria banca di riferimento, in realtà gli versavano i soldi, su un Iban diverso. Una volta incassati i soldi, De Conto li girava all’estero. Non ci guadagnava niente in questa operazione, anzi doveva pagarci la commissione, ma sono state ipotizzate delle altre entrate.

Diecimila euro gli sono stati bonificati dall’associazione onlus di Avellino Insieme con Francesco Albanese e 5 mila dalla ditta Fratelli Zagato di Rovigo. La figlia del titolare ha deposto ieri, confermando di aver fatto per conto del padre questo bonifico, che serviva a pagare la rata di un mutuo alla Banca Annia. In entrambi i casi il denaro è stato dirottato in Lettonia.

Se n’è accorta la direttrice dell’attuale Banca Intesa San Paolo, che ha segnalato l’anomalia e ha chiuso il conto del futuro imputato. L’uomo è stato perquisito dalla polizia e ha collaborato con gli investigatori. Gli sono state trovate delle distinte della banca ed è stato denunciato e portato a processo. Secondo la Procura si trattava di riciclaggio, mentre per la difesa il reato andava qualificato in maniera diversa. Di sicuro in una mezz’oretta di camera di consiglio il collegio composto dai giudici Coniglio, Feletto e Cittolin ha condannato a un anno, nove mesi e 10 giorni più la multa. —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi