Conducente indagato per omicidio stradale
Ricorda lo schianto sull’albero, poi più nulla: si è risvegliata in ospedale quando le stavano facendo la Tac.
Gaia Vascellari, 17 anni, la sorella di Mattia e la ragazza del povero Cristian, ha saputo solo ieri della morte del 19enne nel tragico schianto di domenica mattina dove sono rimaste ferite gravemente altre due persone. Con loro infatti c’erano anche Deborah De Col, 18 anni a novembre, gravissima in Rianimazione a Treviso: è ancora in prognosi riservata. In Rianimazione all’ospedale di Belluno c’è poi Tommaso Mitrugno, il 23enne operato domenica pomeriggio per i gravi traumi riportati. Mattia Vascellari è ancora in prognosi riservata, anche lui ricoverato al Ca’ Foncello di Treviso.
Ieri Gaia è stata sentita dalla polizia stradale di Belluno che sta cercando di ricostruire l’incidente nei minimi dettagli. Qualche parola anche con Tommaso Mitrugno.
C’è un “buco” di oltre tre ore da colmare nella ricostruzione di quella tragica notte: ore nelle quali non ci si spiega ancora alla perfezione in quale locale i cinque ragazzi siano stati prima di riprendere la strada per rincasare. Voci che si rincorrono al momento, parlano di locali in zona La Rossa, o via Tiziano Vecellio, dopo essere stati alla sagra di Polpet.
Sul tavolo del pubblico ministero Simone Marcon c’è un fascicolo a carico di Mattia Vascellari, il conducente della Fiat 500. La procura sta indagando per ipotesi di reato di omicidio stradale e lesioni.
I resti della 500 sono stati messi sotto sequestro, sotto sequestro anche i telefonini cellulari, ieri il nulla osta per la sepoltura di Cristian Palazzolo è stato già dato: nessuna autopsia è stata disposta. I funerali domani alle 15 nella chiesa arcipretale di Longarone.
Gaia Vascellari, dei cinque ragazzi coinvolti, era la più cosciente al momento dell’incidente. Secondo una ipotesi la ragazza era seduta sui sedili posteriori dell’auto insieme al ragazzo, Cristian.
Mattia Vascellari era alla guida, poi Deborah De Col e Tommaso Mitrugno. Non si può escludere però che sul sedile passeggero anteriore fossero in due: uno in braccio all’altro.
Fino alle tre di notte sarebbero stati alla sagra di Polpet dove sabato sera c’era festa, poi pare si stessero annoiando e hanno deciso di andare altrove. Un sabato notte da passare fuori casa, in giro come tanti ragazzi di questi tempi. Fino alle 5.30 circa possono aver fatto tappa in un locale in zona. E alla fine, era quasi l’alba, la colazione prima di tornare nelle rispettive abitazioni: il locale sarebbe il Mc Donald’s, sempre zona di Belluno capoluogo, lungo via Vecellio.
Al rientro, percorrendo la statale 50 verso Ponte nelle Alpi, la 500 ha avuto lo schianto: i ragazzi stavano riaccompagnando Cristian verso la sua casa a Longarone. A quanto pare il 19enne poteva tornare a casa anche con il fratello Michele ma ha preferito il gruppo nel quale c’era la sua ragazza.
Da accertare ancora la causa della perdita di controllo della vettura da parte del suo conducente: si fa largo l’ipotesi di un colpo di sonno ma è solo una ipotesi. Saranno anche altre verifiche a chiarire la situazione: specie gli esami alcolimetrici che gli inquirenti hanno chiesto ai sanitari e altri rilevi di eventuali alterazioni di diversa natura.
Intanto domani Longarone saluta per l’ultima volta Cristian: il funerale è fissato per le 15 nella chiesa arcipretale, poi il feretro prosegue per la sepoltura al cimitero di Pirago. —
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