Confcommercio sul depuratore «Non ci può essere il no a tutto»
LENTIAI. Contro i comitati o contro il depuratore. Contro, anche se su fronti diversi. Negli ultimi giorni i cittadini che contestano il progetto del Cipa per l'ex san Marco di Lentiai hanno ricevuto un paio di documenti importanti. Uno è quello del Comune di Canale d'Agordo, che si dichiara contrario alla realizzazione dell'impianto. L'altro è il verbale dell'assemblea dei delegati di Confcommercio, che il 4 aprile hanno discusso del depuratore.
Confcommercio, infatti, aveva firmato insieme a Confartigianato imprese Belluno e ad Appia – Cna la nota diffusa da Confindustria, che definiva i comitati «una pericolosa metastasi che rischia di pregiudicare lo sviluppo economico della nostra provincia». La scelta di Confcommercio aveva sollevato polemiche fra gli associati, perché molti non erano stati informati. In assemblea se n'è parlato e il presidente Paolo Doglioni aveva spiegato di aver condiviso la nota «se pur non perfettamente d'accordo», per «non contrastare». Doglioni aveva anche suggerito di rivolgersi a tecnici in grado di spiegare la complessità del progetto.
«Ma come fa un'associazione di categoria a farsi condizionare in questo modo?», sbotta Sisto Zuccolotto, uno dei cittadini impegnati a contrastare il progetto del Cipa. «È molto grave quello che è successo». In realtà Confcommercio non ha una posizione in merito alla riattivazione del depuratore all'ex San Marco. Ce l'ha nei confronti dei comitati: «Ho firmato quella nota perché non ci può essere il “no a tutto”», spiega il presidente Doglioni. «Bisogna dire alcuni no ma anche alcuni sì, esaminando i progetti che vanno bene e quelli che non vanno bene. Nel caso del depuratore di Lentiai, quando ero presidente della Camera di commercio avevo sollecitato a fare una verifica di idoneità e congruenza di quel progetto. Non sono un tecnico e non ho elementi per dire se il progetto porterà più benefici o problemi. Se si vedrà che è dannoso, allora anche io sarò per il no. Ma sono contrario a chi dice no a tutto: all'ampliamento di Luxottica, alle centraline, alla ristrutturazione di edifici».
Secondo Doglioni, dunque, bisogna valutare cosa porterà un determinato progetto prima di schierarsi: «Sono per il dialogo. Dobbiamo ragionare e pensare: cosa conviene fare? Sono contrario al depauperamento ecologico del nostro territorio, ma stiamo anche attenti: non possiamo vivere come Adamo ed Eva».
Mentre Confcommercio sembra dunque non chiudere la porta di fronte al progetto del Cipa, l'amministrazione di Canale d'Agordo si mette al fianco dei cittadini e dei comitati. «Il Comune», si legge nella nota inviata al comitato No depuratore, al Gruppo Natura Lentiai e alla campagna Liberi dai veleni, «ritiene che la presenza nel territorio provinciale di simili impianti industriali costituisca un ulteriore fattore di rischio ambientale e, in prospettiva, possa incidere negativamente sulla salute dei cittadini».
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