Confindustria scrive ai presidi bellunesi: «L’Intelligenza artificiale nelle scuole»

Confindustria Belluno Dolomiti propone un patto educativo per introdurre l’IA nei programmi scolastici. Obiettivo: formare giovani pronti per un futuro digitale e colmare il divario tra scuola e mondo del lavoro

Confindustria chiede ai presidi di introdurre l'IA nelle scuole
Confindustria chiede ai presidi di introdurre l'IA nelle scuole

Un futuro sempre più digitale, dove l’intelligenza artificiale svolgerà un ruolo fondamentale ovunque, dal mondo del lavoro al tempo libero. Da tempo il mondo imprenditoriale bellunese chiede profili specializzati, per prendere in mano la trasformazione digitale in corso.

In questa ottica si inserisce la lettera scritta da Confindustria Belluno Dolomiti ai dirigenti scolastici della provincia, affinché introducano nei programmi l’Intelligenza artificiale.

Nella mail inviata alle scuole e firmata da Lorraine Berton, presidente dell’Associazione degli industriali, e da Margherita Vascellari, presidente del Gruppo Giovani, si propone un vero e proprio patto educativo per il futuro digitale del Bellunese. La stessa Confindustria è pronta a mettere in campo le sue competenze, i suoi strumenti e contatti, nonché il proprio Servizio Education.

La lettera ai presidi 

La lettera parte con una fotografia aggiornata sul rapporto tra Intelligenza artificiale e mondo del lavoro: «L’Osservatorio sulle Competenze 2024», scrivono gli Industriali, «riporta un incremento del 73% rispetto all’anno precedente nella richiesta di profili con competenze relative all’IA.

Inoltre, secondo il World Economic Forum entro il 2025 il 50% dei lavoratori dovrà essere riqualificato. In Italia, nei prossimi tre anni, più di 2 milioni di lavoratori dovranno possedere abilità digitali. Il Digital Education Council mostra poi come l’86% degli studenti utilizzi già l’intelligenza artificiale come assistente nello studio. Tuttavia, poco meno della metà si sente preparato per affrontare un futuro lavorativo trasformato dal digitale».

Un tema fondamentale per il futuro del mondo del lavoro, una tema che tocca da vicino il Bellunese, territorio tra i più manifatturieri d’Italia e d’Europa, dove il fattore digitale farà sempre di più la differenza.

Da qui parte l’appello congiunto dell’Associazione degli industriali e del suo Gruppo Giovani, da sempre mobilitato per l’orientamento scolastico.

Confindustria Belluno Dolomiti sta inoltre lavorando su alcuni progetti specifici, mettendo a sistema le sinergie avviate e le eccellenze attive anche sul territorio: dalla Luiss Business School alla Facoltà di Informatica dell’Università di Verona, dall’acceleratore di start up Industrio Venture all’Innovation Hub del Consorzio Elis.

Sfida sulle competenze

«La sfida della trasformazione tecnologica e digitale e dell’intelligenza artificiale in particolare richiede competenze adeguate. Vogliamo invitare il sistema scolastico bellunese a introdurre l’intelligenza artificiale nei programmi scolastici, per fornire ai nostri ragazzi le competenze necessarie ad affrontare un mercato del lavoro in continua evoluzione, dove la capacità di pensare in modo critico, di risolvere problemi complessi e di utilizzare gli strumenti digitali sarà sempre più richiesta».

«L’Intelligenza Artificiale – o piuttosto “Intelligenza Aumentata” – non è solo una tecnologia, ma un elemento che incide profondamente sulla società», si legge ancora nella lettera.

«Comprendere le sue implicazioni è essenziale per formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di partecipare attivamente alla costruzione di un futuro migliore. Governare l’IA non significa evitare che essa si sostituisca al lavoro cognitivo ma diventi piuttosto un assistente in grado di accrescere le nostre abilità, valorizzandole».

In ultima battuta, Confindustria Belluno Dolomiti e il Gruppo Giovani mettono a disposizione dei dirigenti il servizio Education dell’Associazione per fissare un primo appuntamento e avviare una nuova fase di collaborazione.

«Il quadro cambia rapidamente: dobbiamo approntare una risposta urgente, partendo dal nostro capitale umano, quindi dai nostri giovani», sottolinea a margine Lorraine Berton, mentre Margherita Vascellari rimarca come «le nuove generazioni debbano fin da ora essere protagonisti di questa fase».

«Solo con un patto educativo digitale e un dialogo costante tra scuola e impresa, riusciremo a non farci travolgere dalle trasformazioni in corso. Facciamoci trovare preparati», concludono Berton e Vascellari.

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