Confindustria domani spegnerà settanta candeline
BELLUNO. Facilità di esportazione, velocità dei collegamenti e delle comunicazioni, ma anche maggiore competitività. Sono questi gli elementi fondanti dell’attività imprenditoriale bellunese di oggi, che però deve fare i conti con difficoltà legate alle situazioni politiche nel mondo. Come ad esempio il caso della Russia e il conseguente embargo. Un fenomeno che sta incidendo non poco nella redditività delle imprese.
Lo ha rilevato il presidente di Confindustria Belluno, Luca Barbini nel presentare i grandi cambiamenti accaduti da quel lontano 10 luglio 1945 quando venne costituita l’associazione degli industriali di Belluno all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale. E domani, dalle 17 a palazzo Doglioni Dalmas sono previste le cerimonie per questa importante ricorrenza.
Settant’anni sono passati da allora e tante cose sono cambiate. «Sicuramente in meglio per certi aspetti», ha evidenziato Barbini, «come appunto la facilità con cui si verificano gli scambi delle merci, rispetto ad un tempo quando si dovevano pagare i dazi. Certo, la parte negativa, se vogliamo, è la maggiore concorrenza con cui ogni impresa deve fare i conti».
Parlando del futuro dell’imprenditoria bellunese, il presidente Barbini evidenzia come «moltissimo dipenderà dalle condizioni di competitività che riusciremo a raggiungere. Purtroppo qui nell’area montana dobbiamo fare i conti con un deficit infrastrutturale non indifferente, dai trasporti alla banda larga che va assolutamente superato al più presto».
Barbini, inoltre, si dice abbastanza tranquillo in merito alla cosiddetta “bolla cinese”, «visto che stiamo guardando di più all’India, mentre siamo preoccupati per il futuro delle banche popolari. Ci preoccupa chi gestirà questi istituti bancari, dove molti imprenditori hanno versato i loro soldi o chiesto dei prestiti. Credo che l’impatto locale di quello che avverrà a livello nazionale si vedrà il prossimo anno».
Per i 70 anni di Confindustria Belluno domani il programma prevede tre diversi momenti: nel primo ci sarà l’intervento di Giorgio Brunetti, docente di economia aziendale all’università Ca’ Foscari e alla Bocconi che delineerà l’evoluzione del fare impresa nel Nordest a cui seguirà la testimonianza di alcuni imprenditori bellunesi. Nel secondo momento si parlerà del futuro con l’intervento di Paolo Gubitta, docente all’università di Padova e direttore scientifico del Cuoa.
A completare la giornata ci sarà la consegna di riconoscimenti speciali a figure di spicco dell’imprenditoria bellunese. «Da quel lontano 1945», conclude Barbini, «quando una settantina di imprenditori si riunirono per la costituzione dell’associazione, (e tra questi c’erano anche nomi famosi come Luciani della birreria Pedavena, Monti di Auronzo e Zadra della vetreria) pur rimanendo quasi intatte nel numero le 13 sezioni (erano allora 12) sono cambiate le sottosezioni tra le quali quella dell’occhialeria e del metalmeccanico che pesano, oggi, per i 2/3 sull’intera associazione».
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