Confindustria: «Facciamo tornare i giovani»
Luca Barbini e Roberto Padrin: «Non dimentichiamo le criticità da risolvere nelle infrastrutture»
luca Barbini
BELLUNO. «Risultato da valorizzare per promuovere la montagna bellunese». Anche l’associazione industriali, per bocca del suo presidente Luca Barbini, festeggia il primo posto nella classifica sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore. «Motivo di orgoglio ma anche e soprattutto un punto di forza per migliorare la competitività e l’attrattività del nostro territorio», dice Barbini. «Il primato del 2017 si somma ai positivi piazzamenti degli anni scorsi e conferma che in questa provincia c’è un’elevata qualità della vita, peraltro anche grazie alla presenza di un tessuto di imprese che garantiscono occupazione e che da sempre manifestano un’attenzione e una sensibilità particolari verso il territorio. Ora è fondamentale valorizzare questo risultato anche per promuovere la montagna bellunese, e non solo in chiave turistica».
Può essere un elemento, aggiunge, «per convincere le persone, soprattutto i giovani, a venire o tornare qui a lavorare. Molte nostre aziende faticano infatti a trovare personale qualificato e questo rischia di essere uno dei gravi problemi del prossimo futuro, rispetto al quale non c’è un’adeguata attenzione».
Barbini non dimentica il trasferimento di Sappada in Friuli: «C’è il rischio di provocare un effetto domino che potrebbe portare a una disgregazione dei confini regionali, con inevitabili ricadute economiche e tensioni sociali. Ciò conferma le criticità del territorio non ancora risolte: dall’inadeguatezza delle infrastrutture materiali e immateriali all’inesistenza di efficaci politiche per la montagna».
Padrin: «Lavoriamo per migliorare le criticità».
Per il presidente della Provincia il primato deve essere «motivo di orgoglio per tutti. Ed è merito delle nostre imprese, degli enti locali che operano con serietà e trasparenza, delle forze dell’ordine, dei bellunesi. Dobbiamo essere orgogliosi di fare parte di un territorio che nonostante le difficoltà, soprattutto infrastrutturali, ha una grandissima capacità: quella di far fronte alle difficoltà grazie alla sua incredibile forza umana». Ben rappresentata dal tessuto del volontariato, molto attivo in tutto il Bellunese.
«Siamo una piccola realtà, con poche persone che fanno grandi cose», conclude. «Ora non montiamoci la testa. Abbiamo difficoltà infrastrutturali, logistiche, lavoriamo per migliorarle anche attraverso la richiesta di autonomia che, ne sono convinto, porterà ulteriori benefici al nostro territorio».
(a.f.)
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