Confindustria: «Giù le mani dal fondo Brancher»

Confindustria Belluno Dolomiti sbarca su twitter, con un messaggio al presidente del consiglio Enrico Letta: «Attendiamo che alle sue parole sul futuro della nostra provincia seguano azioni concrete». Il presidente Cappellaro, poi, mostra una certa preoccupazione sul fondo Brancher, dopo le parole a Trento del ministro Delrio: «Giù le mani dal fondo. Toglierlo, sarebbe una catastrofe per Comuni e aziende della nostra provincia»
Assindustria conferenza stampa - Gian Domenico Cappellaro
Assindustria conferenza stampa - Gian Domenico Cappellaro

«Gentile presidente @EnricoLetta attendiamo che alle sue parole sul futuro della nostra provincia seguano azioni concrete #belluno #autonomia». Confindustria Belluno Dolomiti sbarca su Twitter, il celebre social network che fornisce agli utenti una pagina aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri, e nel suo primo tweet si rivolge direttamente al presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendo che dia seguito alle parole pronunciate in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del Vajont.

Al tempo stesso, però, il presidente Cappellaro è preoccupato dalla voce dell’esistenza di una bozza della legge di stabilità, suggerita dalla Ragioneria di Stato, che rimetterebbe in discussione l’accordo sul federalismo fiscale sottoscritto a Milano tra l’allora presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai e i Ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli: «Proprio da quell’accordo», afferma Cappellaro, «è nato anche il così detto Fondo Brancher, che vale 80 milioni di euro all’anno a favore dei comuni confinanti con Trentino e Alto Adige. Se adesso il governo vuole rivedere tutto, c’è il rischio che salti anche questo fondo: le amministrazioni comunali si vedrebbero così costrette a rinunciare a contributi indispensabili per la realizzazione di opere pubbliche, a svantaggio delle imprese del territorio già piegate dalla crisi».

E tornando al messaggio su twitter: «L’associazione», spiega Cappellaro, «intende utilizzare tutti gli strumenti che possono potenziare e migliorare la sua comunicazione. Naturalmente la scelta del primo messaggio non è stata casuale. Abbiamo voluto richiamare un tema che sta molto a cuore alla nostra associazione: il futuro della Provincia di Belluno, il cui commissariamento si protrae ormai da due anni».

«Abbiamo apprezzato le parole dette dal premier Enrico Letta in occasione della sua recente visita a Longarone per il 50° anniversario del Vajont», afferma ancora Gian Domenico Cappellaro, «ma adesso, a distanza di un mese, attendiamo risposte concrete, anche alla luce dell’avvio dell’esame del disegno di legge sulle Province. Il capo del governo ha riconosciuto pubblicamente che il nostro territorio necessita di particolari forme di autonomia: adesso dia seguito a quelle parole. chiedendo un impegno chiaro e preciso a tutte le forze politiche, affinché si giunga quanto prima ad una soluzione positiva».

Le perplessità, però, rimangono. «L’impressione è che questo governo non sia molto sensibile al tema delle autonomie locali. Ho visto che il nuovo presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, è pronto a dare battaglia se la legge di stabilità non modificherà le parti che minano le autonomie speciali, che pure sono garantite dalla Costituzione. Se davvero questo governo è guidato dalla spinta centralista della ragioneria, come denuncia Rossi, cosa ci possiamo aspettare noi bellunesi che non abbiano nemmeno una rappresentanza politica provinciale, né una garanzia costituzionale?».

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