Confini Marmolada «A rischio il marchio Dolomiti Unesco»

Rocca Pietore. Preoccupato il sindaco De Bernardin «Il pilone di 65 metri sarebbe uno scempio ambientale»
Di Paola Dall’anese

ROCCA PIETORE. «I confini devono rimanere quelli attuali, altrimenti si rischia che la Marmolada esca dal patrimonio Unesco». A dirlo è il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, che sui confini del ghiacciaio si sta battendo da tempo.

Della vicenda si stanno interessando in tanti. E domani arriverà anche una troupe televisiva della Rai «per girare un servizio sul tema», annuncia il primo cittadino.

La battaglia è iniziata quando dal Trentino si è iniziato a parlare di una revisione dei confini, anche in vista della realizzazione di un nuovo impianto di risalita che colleghi i due fronti: quello bellunese e quello trentino, appunto.

Su questo la posizione della Regione è chiaro: «Teniamo duro sui confini, così come risulta dai dati raccolti», precisa l’assessore Gianpaolo Bottacin, «Trento avrà anche una posizione diversa, ma noi ci teniamo la nostra. Siamo comunque in una fase di stallo. La situazione non è definita. Sicuramente bisognerà trovare un accordo. Stiamo lavorando per questo».

Ma il primo cittadino di Rocca Pietore non ci pensa nemmeno a fare un passo indietro rispetto alla sua posizione e spiega il perché. «Abbiamo la certezza che il protocollo di intesa Dellai-Galan sottoscritto nel 2002 sia valido e dello stesso avviso è anche Trento. L’unica a non volerlo accettare è Canazei e la sua amministrazione».

Per De Bernardin è chiaro: «Esiste in Marmolada una pista che si chiama “Bellunese”: scende da Punta Rocca a Malga Ciapela e ha la possibilità di uno smaltimento limitato di sciatori. In virtù di questo, oggi uno sciatore può ancora fare una sciata con tranquillità, come non è più possibile fare sul circuito di Dolomiti Superski. Si può godere della velocità, della curva ampia, della pendenza. I caso di collegamento dalla parte trentina, sarà costruita una funivia con una portata di 2.800 utenti all’ora, quindi la pista Bellunese sarà anch’essa congestionata come le altre».

«L’impianto di collegamento tra i due versanti prevederebbe un pilone alto almeno 65 metri, che andrebbe a deturpare il paesaggio. È ovvio, quindi, che questa operazione farebbe arrabbiare gli ambientalisti e costringerebbe l’Unesco a togliere la sua “protezione”», prosegue De Bernardin. «E anche se questo titolo ad oggi non ha portato grandi risultati, in propsettiva futura ha una grand evalenza turistica. Quindi non possiamo pensare di far uscire la Marmolada dal Patrimonio dell’umanità. È pur sempre la regina delle Dolomiti. ».

Il sindaco, poi se la prende con il collega Grones, che parlava di ampliare i collegamenti di Arabba con la Val Gardena. «Non c’è alcun bisogno. Arabba è già ben servita tramite il circuito Dolomiti Superski».

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