Congresso nazionale della FidasA Feltre i seimila dal cuore grande

Alla giornata nazionale Fidas i seimila donatori di sangue hanno sfilato in città nonostante il brutto tempo. Circa 6 mila i partecipanti - pochi rispetto ai 15-20 mila previsti - provenienti da ogni parte d'Italia. Il corteo, movimentato dalle bande e dagli sbandieratori dei quartieri del palio, ha percorso il centro e si è sciolto davanti al distributore Tamoil all’ora di pranzo
FELTRE.
Una goccia rossa proprio davanti al cuore, come a dire che da lì viene la gioia del dono. E se ogni goccia vale oro, ieri alla giornata nazionale Fidas i 6 mila donatori di sangue che hanno sfilato in città - pochi rispetto ai 15-20 mila attesi ma un fiume in piena di entusiasmo - hanno tirato fuori la parte generosa di Feltre. Doveva essere una festa e lo è stata nonostante il brutto tempo.


Nuvole minacciose e un po’ di pioggia si sono affacciate al raduno in Pra’ del Moro, ma Giove Pluvio ha risparmiato il corteo colorato che ha percorso il centro tra i fischietti del Piemonte, la ola e le raganelle della Puglia, le filastrocche e i tamburelli della Sicilia fino al Trentino e al Veneto con la sezione locale a chiudere come federata ospitante. Movimentata dalle bande (con tanto di majorette quella di Vicenza) oltre ai tamburini e sbandieratori dei quartieri del palio e della Città di Feltre dislocati in cittadella, la sfilata ha percorso il centro e si è sciolta davanti al distributore Tamoil all’ora di pranzo.


I donatori d’Italia hanno portato un grande spirito di partecipazione e solidarietà, dando «valore al gesto del dono, non come autocelebrazione ma in modo promozionale», e la città li ha abbracciati. A cominciare da monsignor Andrich, che dopo l’arrivo della fiaccola portata da cinque tedofori Fidas ha celebrato la messa. «La fiamma sull’altare e sul logo dell’associazione vuole estendere la vicinanza nello spazio a tutti i donatori e raccogliere il ricordo dei defunti, in particolare il presidente onorario Felice Dal Sasso», ha detto il vescovo.


«Nell’insegnamento di Gesù che ha donato sé stesso, l’imperativo del suo amore vuole raggiungere ognuno di noi come un grande dono, libero e gratuito». Nel carosello dei saluti delle autorità, il ministro del lavoro Sacconi ha affidato ad una lettera il pensiero per «la donazione di sangue che si compie nel silenzio e senza clamore, dettata da generosità e consapevolezza». Gli ha fatto eco il sindaco Vaccari, con «un ricordo speciale a Dal Sasso - sempre attento alle esigenze della gente, lungimirante per la necessità di approvvigionamento di sangue - e un plauso ai donatori che fanno dell’altruismo la loro bandiera».


Ringraziando poi la federata e il contributo dei suoi 4800 componenti, senza esimersi dal riferimento ad una «forma di federalismo». Si sono aggiunti gli interventi del presidente Fidas nazionale Aldo Ozino Caligaris, che ha sottolineato la necessità di un ricambio generazionale e di divulgare un messaggio morale ed etico di donazione responsabile, del consigliere regionale Dario Bond per una giornata all’insegna del dare e dello stare vicino agli altri, dell’assessore provinciale Bruno Zanolla e del consigliere trentino Marco De Paoli. Senza pecche la macchina organizzativa, che ha lavorato come un orologio svizzero sotto la direzione del presidente Saverio Marchet. L’arrivederci per i donatori è al raduno 2011 a Parma.


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