Consegnate le chiavi dell’ospitalità diffusa Prenotazioni aperte
BELLUNO. Grand hotel ospitalità diffusa. Aperte le porte e consegnate simbolicamente le prime chiavi del progetto pilota del Comune di Belluno, che coinvolge la zona di Case Bortot e alta valle dell'Ardo. In due parole, i Borghi della Schiara. Qui le località più conosciute sono Bolzano, Gioz e Conzago. Venticinque posti letto, aumentabili fin da subito a trentadue e con l'obiettivo di arrivare al più presto a cinquanta, distribuiti in sei alloggi: Serva, Pelf, Terne, Talvena, Gusela e, appunto, le Case Bortot, che rappresentano l'ideale accoglienza, il ristorante e l'ingranaggio principale di tutto il meccanismo. L'iniziativa è stata presentata alla Latteria sociale di Bolzano Bellunese, dopo cinque anni di lavoro da parte di Comune, Comunità montana Bellunese, Comitati Usi Civici di Bolzano, Cai e Associazione ricreativa. Molto intenso soprattutto l'ultimo, quello fondamentale per partire, grazie anche alla spinta dell'ultima legge sul turismo. La filosofia è “andare in vacanza, ma sentirsi uno del posto” o “vivere in spazi autentici, dimenticando di essere un turista”: «C'è chi si mette a giocare sulla difensiva, di fronte alla crisi economica, noi invece abbiamo deciso di ripartire in contropiede», attacca il sindaco Jacopo Massaro, «l'ospitalità diffusa va proprio in questo senso».
La formula è un po’ la creatura dell’assessore comunale al Turismo, Valerio Tabacchi, che ieri mattina ha ricevuto i complimenti perfino dall’opposizione, con il consigliere del posto Roberto De Moliner: «Si è messa in moto quella che considero una bella avventura. Fra l’altro, è tutto già pronto e non ci sarà bisogno d’interventi. Non costruiamo niente di nuovo: quello che c’è basta e abbiamo anche la fortuna di essere collocati sul tragitto Venezia - Monaco: questo ci permetterà di ospitare meglio gli escursionisti, che diversamente si limitano a farsi un giro in città, senza lasciare altre tracce. Il costo è molto limitato: possiamo parlare di seimila euro, che saranno coperti con fondi europei. Sono davvero molto orgoglioso di questa iniziativa, che copre anche un vuoto: non è che in quella zona ci siano degli alberghi. Direi che il nostro motto può essere quello di New York: ask locals. chiedi ai locali».
C’è già un sito internet attivo, all’indirizzo www.iborghidellaschiara.it. In alto, si trova una barra, nella quale bisogna indicare arrivo e partenza: si invia una mail e nella risposta ci sarà tutto quello che serve. a cominciare dal tariffario, che avrà prezzi abbastanza popolari, tutto compreso con le bellezze naturali e i prodotti tipici del Bellunese.
L’ospitalità della Valle dell’Ardo è un prodotto, che può già essere esportabile, non solo in città, ma in giro per la provincia: «Credo che vada diffuso al più presto su tutto il territorio», osserva il presidente della Comunità montana Bellunese, Orlando Dal Farra, «penso anche al centro storico per il prossimo raduno degli alpini della Brigata Cadore. Può essere una buonissima idea e dobbiamo cominciare a pensarci fin da ora».
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