Consegnati i lavori sul torrente Bigontina: quattro milioni e mezzo per la sicurezza

Al via il primo stralcio da un milione e mezzo di euro, sarà stabilizzato l’alveo e regolato il trasporto a valle di materiale



È stato consegnato ieri il primo stralcio dei lavori sul torrenti Bigontina. Un intervento da oltre un milione e mezzo di euro che rientra iun ampio progetto da 4 milioni 503 mila euro finanziato dalla Regione.

Ieri mattina l’assessore regionale alla Difesa del suolo Gianpaolo Bottacin ha illustrato alla stampa e ai cittadini del Comitato per la salvaguardia del villaggio di Alverà, insieme all’amministrazione comunale, gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico del torrente Bigontina.

Le opere prevedono la stabilizzazione dell’alveo, delle sponde, il rifacimento di ponti, la sistemazione di scarpate, l’esbosco, il consolidamento dei terreni e la regolazione del trasporto solido del torrente.

L’opera rientra nell’ampio programma di interventi che la Regione ha previsto sul Bigontina e nell’area di Alverà per mettere in sicurezza l’abitato dopo la tragedia del 2017.

Nella notte fra i 4 e il 5 agosto di quell’anno, infatti, dal Cristallo partì una colata detritica. Una mole immensa di materiale che ha fatto esondare i torrenti Bigontina e Rio Gere. Una colata che ha stroncato la vita della dottoressa in pensione Carla Catturani, travolta mentre tornava a casa con la sua auto.

Il Bigontina, esondando, ha provocato danni ingenti a case ed attività. Da quel momento i lavori sull’alveo del Bigontina, a Rio Gere e nell’abitato sono proseguiti con la somma urgenza e ieri è partito il primo stralcio del progetto di messa in sicurezza definitiva.

«Sebbene in Alverà abbiamo sempre lavorato con opere di somma urgenza, qualcuno potrebbe chiedersi perché ci è voluto così tanto tempo per appaltare i progetti più ampi», ha ammesso Bottacin, «e la riposta è che in realtà noi abbiamo corso, soprattutto i Servizi forestali regionali che con Gianmaria Sommavilla e Fabio Da Re hanno lavorato senza sosta. Gli ostacoli sono dati dal codice degli appalti, modificato nel 2016, e reso ancora più restrittivo con risvolti penali ben precisi se non viene seguito alla lettera. Abbiamo fatto il prima possibile stanziando le risorse, progettando e appaltando le opere».

Il piano, come ha spiegato Da Re, prevede un primo stralcio da un milione e 200 mila euro che vedrà gli operai al lavoro, sopra Alverà, per creare un’opera selettiva capace di contenere 20 mila metri cubi di materiale che dovesse colare. Saranno create briglie a pettine frangicolata e altre strutture in cemento e ferro capaci di contenere acqua e detriti. Si interverrà anche sulle strade e sui ponti.

Nel secondo stralcio, le cui opere saranno avviate a settembre, nei pressi di Malga Lareto, sarà creata un’altra briglia capace di contenere 26 mila metri cubi. Verranno tolti gli alberi pericolanti e pericolosi e saranno sistemati i disseti a Lago Scin e su tutto il versante del Bigontina.

«In questo modo», ha detto Da Re, «saremo in grado di far fronte ad un evento come quello de 2017 che ha mosso 70 mila metri cubi di materiale. Rifaremo anche il ponte sopra Alverà e gli argini dove mancano. Questa è una scommessa sotto il profilo tecnico scientifico – in quanto il torrente scorre attaccato alle case – che vogliamo assolutamente vincere». —



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