Consigliera di parità, nel 2024 registrati 130 accessi. In aumento le molestie

Flavia Monego traccia il bilancio dell’attività dell’anno scorso: «Notiamo una maggiore sensibilizzazione sul tema del gender gap e sulla prevenzione delle discriminazioni»

Flavia Monego
Flavia Monego

«Il lavoro fatto in questi anni ha contribuito a sensibilizzare sulla parità di genere e sulla prevenzione delle discriminazioni. Oggi le donne sono più consapevoli e di conseguenza sono più propense a denunciare». Lo dice la Consigliera di parità della Provincia di Belluno, Flavia Monego, nel tracciare il bilancio dell’attività 2024.

Un report che sarà consegnato al consiglio provinciale e che vede in generale una diminuzione dei casi trattati dalla Consigliera, ma anche un aumento delle molestie. «Non credo sia sintomo di un incremento del fenomeno - sottolinea Monego - quanto piuttosto l’effetto dell’uscire allo scoperto: le donne - ed è assolutamente un bene - non sono più disposte a tollerare, a lasciar correre e a tenersi dentro il disagio di aver subito discriminazioni, maltrattamenti e molestie nel luogo di lavoro. E di conseguenza si rivolgono alla Consigliera di Parità».

I NUMERI

Il servizio di consulenza della Consigliera di Parità ha registrato nel 2024 complessivamente 130 accessi, di cui 70 da parte di donne e 60 da parte di uomini. Il dato è in leggera flessione rispetto al 2023 quando gli accessi erano stati 161. I casi di discriminazione individuale segnalati per i quali la Consigliera ha proceduto a incontri di mediazione tra lavoratrice/lavoratore e datore di lavoro sono stati 12, anche in questo caso con una leggera flessione rispetto ai 15 del 2023.

Di questi: 3 casi hanno riguardato la conciliazione vita-lavoro, 1 caso la disparità salariale, 2 casi la discriminazione per ragioni di maternità e 1 caso ha avuto a oggetto lo stalking. «Vi sono stati inoltre 1 caso di molestie sessuali e 4 casi di molestie per ragioni di genere, dato che desta preoccupazione se si considera che nel 2023 vi era stato un solo caso di molestie» sottolinea Monego.

«Grazie al lavoro di mediazione portato avanti dal mio ufficio, dei 12 casi trattati, 8 si sono conclusi con esito positivo, 1 si è chiuso con esito negativo e 3 sono stati archiviati. Sono dati che ci devono spingere a riflettere perché, oltre al lavoro della Consigliera, è necessario un cambio di passo a livello culturale, che ci vede tutti coinvolti. L’esempio individuale, infatti, rimane sempre la più efficace forma di insegnamento e di impulso per la costruzione di una società diversa in cui la parità di genere venga considerata un valore. In un contesto sociale ancora impregnato da comportamenti fortemente lesivi della dignità delle donne, anche la parità retributiva resta un obiettivo virtuoso, che tuttavia, a mio parere, potrà essere raggiunto solo a seguito della decostruzione degli stereotipi di genere e delle norme sociali che ancora oggi impregnano la cultura del mondo del lavoro e che sono la causa principale del gender pay gap».

CENTRO ANTIVIOLENZA

Nel 2024 la Consigliera di Parità ha portato a compimento anche il lavoro del protocollo operativo di buone pratiche per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni sul lavoro (siglato il 30 maggio con sindacati e associazioni di categoria). E ha ripreso l’attività di sensibilizzazione a favore del Centro Antiviolenza gestito dall’Associazione Belluno Donna, che rischia di dover abbandonare l’attività per effetto dell’entrata in vigore dell’intesa Stato-Regioni che ha dettato i nuovi requisiti minimi per accedere ai fondi stanziati e al riconoscimento regionale. «Nel 2023 eravamo riusciti a ottenere la proroga dei termini per adeguarsi ai requisiti minimi - spiega Monego -. Tale proroga scadrà a giugno e, quindi, ora è necessario fare un ulteriore step per scongiurare in maniera definitiva e strutturale la chiusura del Centro».

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