Consorzio Bim alla resa dei conti
BELLUNO. Eleggere il presidente della Provincia non è stata una passeggiata. Decidere i vertici del Consorzio Bim potrebbe rivelarsi una vera impresa. La resa dei conti, comunque, sembra essere vicina.
Lunedì è stata convocata una nuova assemblea dei sindaci del Consorzio Bim. Tra i punti all’ordine del giorno non c’è l’elezione del nuovo presidente - per il quale è prima necessario che si esprimano le tre vallate - ma potrebbe essere l’occasione per gli amministratori di fare il punto della situazione. Fondamentale, infatti, trovare la quadra prima del voto per non allungare eccessivamente i tempi delle elezioni.
Ieri si sono nuovamente riuniti i “dieci saggi” che avevano lavorato alla nomina di Daniela Larese Filon presidente della Provincia. Ieri tra gli assenti c’era proprio lei insieme a Renzo Bortolot, sindaco di Zoppè di Cadore e quello di Feltre Paolo Perenzin. Una riunione chiesta proprio per discutere della presidenza del Consorzio Bim.
«La riunione era stata sollecitata da alcuni sindaci ed è stata richiamata la necessità di tenere fermo il famoso criterio territoriale» spiega Jacopo Massaro, sindaco di Belluno e portavoce del gruppo di lavoro, «noi ci siamo impegnati per questa impostazione che ha portato al fatto che la Provincia di Belluno sia l’unica dove non ci sono guerre. Abbiamo ideato un percorso tutti insieme e quel percorso va portato avanti».
Ma non tutti la pensano così. Le voci di una candidatura agordina - quella di Bruno Zanvit, sindaco di Voltago - o di una ricandidatura di Mario Manfreda per il Cadore sono sempre più insistenti. Una prospettiva che potrebbe non piacere né alla parte bassa della provincia, alla quale secondo l’accordo spetterebbe la presidenza del Consorzio, e tantomeno all’Alpago, unico escluso dal consiglio provinciale.
«I criteri andavano messi in discussione prima, non dopo» aggiunge Massaro, «cambiare idea non è un problema ma bisogna farlo alla luce del sole. E bisogna che siano d’accordo tutti». (v.v.)
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