Consorzio centro storico Marchetti è il presidente

Eletto all’unanimità, in seno al consiglio direttivo ora c’è anche un architetto «Abbassate le quote associative, serve condivisione e maggiore qualità»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. È Christian Marchetti, 42 anni, titolare del negozio di calzature in via Roma, il nuovo presidente del Consorzio Centro storico. L’elezione è avvenuta all’unanimità l’altra sera. Marchetti, che fa parte dell’associazione da 18 anni, rimarrà in carica per tre, prendendo il posto di Massimo Simionato che ha lasciato dopo diversi rinnovi di incarico.

Un cambio all’interno del Consorzio è evidente anche nella formazione del consiglio direttivo. Oltre alle figure note di Massimo Capraro, Massimo Simionato, Andrea Dal Pont, Andrea Grigoletto e Marchetti appunto, si aggiungono nuovi membri quali Stefano Mares della Drogheria David di via Mezzaterra, Nerina Roncada di Cose Belle, Andrea De Min di Vodafone e novità assoluta l’architetto Valentino Stella. Una novità perché mai fino ad ora nel Consorzio erano entrati liberi professionisti.

L’incarico è arrivato a Marchetti in modo inaspettato. «Io in realtà non mi sono candidato, ma da 20 giorni il mio nome era nell’aria. Sarà un ruolo impegnativo, ma proverò a cambiare qualcosa».

Quali sono le altre novità?

«Viste le difficoltà del momento, abbiamo deciso di ridurre la quota associativa. Molti, infatti, da tempo ci dicevano che la somma era troppo alta. E così abbiamo deciso di abbassarla passando dai vecchi 600 euro ai 450 attuali per i negozianti, mentre per i bar resta ferma a 600 euro. Inoltre, abbiamo deciso che in base alle nuove adesioni, la quota sarà determinata di anno in anno».

Quanti sono i soci del Consorzio?

«Attualmente sono circa un’ottantina, ma dopo 15 anni abbiamo la richiesta di entrare da parte di 12 persone. E questo aumento è un aspetto di qualità, che riconosce nell’associazione un punto di riferimento».

Quali sono gli obiettivi che si è posto per rilanciare il Consorzio e la città di Belluno?

«Cercherò il più possibile di far sì che ogni decisione sia condivisa tra coloro che agiscono nel centro, dalle associazioni agli enti istituzionali fino ai cittadini. Perché il Consorzio mette in primo piano la vita e la promozione del centro, in maniera apolitica. Per rivitalizzarlo ritengo che serva mantenere alcune delle iniziative già presenti e che hanno contribuito a favorire la vita serale e culturale in centro. A cominciare dall’ex Tempore fino ai giovedì di sera, ma ripensandoli, modificandoli, puntando molto sulla qualità del prodotto che presentiamo. A mio parere, sarebbe da puntare su un aspetto diverso da quello pensato finora. Bisognerebbe togliere i mercatini di Natale, che non sono propriamente bellunesi, e magari pensare di allungare, per tutto il mese di novembre, l’ex tempore, legandola di più ad attività col legno. Anche per i giovedì di sera si dovrà pensare alla qualità più che alla quantità. La formula, infatti, ormai è sfruttata e serve rinnovarla. Queste sono alcune delle idee che ho, che intendo condividere e discutere con il resto del consiglio».

Spesso il Consorzio è accusato di fare poco rispetto alle risorse diponibili.

«Il problema è che anche se molte delle iniziative che facciamo sono finanziate dalla Regione, prima di avere il contributo è necessario anticipare le somme. Inoltre, dobbiamo stare attenti alla gestione del patrimonio, agendo come un buon padre di famiglia, con oculatezza. Il Consorzio dovrà, anche ai fini del turismo, organizzare gli eventi tenendo presente l’offerta esistente del momento. Resta il tasto dolente di via Mezzaterra, per cui credo sia un po’ tardi per pensare al rilancio».

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