Consorzio turistico di Auronzo nel caos: il cda rassegna le dimissioni
AURONZO
L’assemblea dei soci del consorzio Tre Cime Dolomiti tra sorprese e colpi di scena.
«Abbiamo rimesso il nostro mandato», annuncia il presidente Paolo Pais De Libera, «se tra i soci c’è qualcuno in grado di fare meglio di noi in queste condizioni è bene che si faccia avanti. Indiremo la prossima assemblea a gennaio, quando sarà noto il bando per la gestione dell’ufficio turistico. Se per quella data qualcuno dovesse manifestare l’intenzione di candidarsi alla guida del consorzio andremo a elezioni».
Basterebbe questo per rendere l’idea del clima che si respira tra gli operatori turistici di Auronzo: ma c’è di più. Non è infatti la prima volta che il cda capitanato da Paolo Pais De Libera rassegna le dimissioni, salvo poi tornare in sella di fronte alla fiducia incassata dall’assemblea: «Questa volta potremmo optare però per una soluzione drastica», prosegue il presidente, «di fronte alla mancanza di un’alternativa potremmo anche valutare la chiusura dell’ente con relativa liquidazione. In queste condizioni è difficile offrire un servizio degno di tale nome al paese». Parole dure, che non passeranno inosservate, ma che riportano dritti al problema spinoso che da tempo attanaglia il consorzio Tre Cime Dolomiti: i rapporti col Comune.
« Avevamo invitato a partecipare qualcuno dell’Amministrazione, ma non si è visto nessuno», racconta Pais De Libera, «ci hanno però inviato una lettera nella quale figura una lista di eventi già organizzati senza che nessuno si sia mai preoccupato di consultarci. È vero, ci sono problemi di convivenza, ma questo è da rimandare a temi di tipo economico e giuridico, non certo programmatici».
Uno strappo che ha ulteriormente esacerbato gli animi creando anche una spaccatura tra i soci. A proposito delle future mosse, infatti, manca un fronte comune: se da una parte l’attuale cda spinge per una soluzione di autonomia dell’ente puntando forte sul web marketing in grado di offrire una risposta a singoli turisti piuttosto che gruppi organizzati, dall’altra c’è una frangia interna che insiste per ritrovare la via della collaborazione con le istituzioni «ad ogni costo». Nasce da qui l’intenzione di indire nuove elezioni che a questo punto, dopo vent’anni, potrebbero veder scendere in campo due liste. A proposito dei rapporti con l’Amministrazione, Pais De Libera chiarisce la situazione aggiungendo una novità: «Lo abbiamo detto cento volte e lo ripetiamo, siamo assolutamente propensi a lavorare in sintonia e sinergia con il Comune; ma, per svolgere il nostro compito in maniera professionale, abbiamo bisogno di garanzie economiche. Soldi da investire per il territorio, nessuno di noi ha mai ottenuto benefit dal ruolo che ricopre né tantomeno ne vuole. La nostra è opera di volontariato che mettiamo al servizio della comunità; per questo, se c’è qualcuno tra i soci che vuole prendere il nostro posto, deve solo dirlo. Un incontro con gli amministratori? Confermiamo la nostra piena disponibilità ma a questo punto, viste le tante cose che stanno succedendo, pretendiamo sia pubblico. Aperto ai cittadini ma per noi andrebbe bene anche ai soli soci». —
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