Consumi più bassi e intelligenti partiti i lavori in municipio
Agordo. L’intervento di riqualificazione energetica è notevole e costerà 400 mila euro Da Roit sul ribasso d’asta all’ex Follador: «Ci auguriamo che l’azienda abbia fatto i suoi conti»
AGORDO. Meno dispersione di calore negli uffici comunali. È l’obiettivo che si prefigge l’amministrazione comunale di Agordo. Al municipio di piazzale Marconi è stato infatti da poco aperto il cantiere per la riqualificazione energetica. Si tratta di un intervento corposo, quello che verrà eseguito dalla ditta Franco Lavina Costruzioni, che costerà 400 mila euro. Di questi 310.296 sono stati assegnati al Comune come contributo regionale. Secondo quanto stabilito dal progetto redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti, formato dall'architetto Roberto Jannon e dagli ingegneri Luca Pauletti e Fausto Paganin, si prevede la sostituzione di tutti i serramenti lignei, la coibentazione interna delle nicchie dei fori finestra e del controsoffitto appena al di sotto del terzo solaio. Quindi verranno fatte delle opere impiantistiche per rendere indipendente l'uso dei termosifoni nelle varie stanze, si installerà un sistema di areazione nelle stanze stesse e si interverrà sul locale della caldaia.
Intanto tiene banco la questione legata al ribasso d’asta del 40% operato per la costruzione dell’ostello all’ex Follador. Per il settore edile di Confindustria si tratta di un appalto ad alto rischio. «Ho letto quello che ha detto Confindustria – spiega il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit – conosco bene la loro posizione. L’appalto è stato assegnato: ci sono dei compiti tecnici gestionali e compiti amministrativi. Il ribasso è molto consistente, speriamo che la ditta abbia fatto i conti giusti. Certo i soldi avanzati potrebbero essere preziosi per completare altri lavori. Al momento – continua Da Roit – sono più preoccupato per quello che si trova man mano che si procede col cantiere. Prima la cisterna che perdeva e che ha reso necessaria una bonifica del terreno, ora il ritrovamento di pezzi di amianto. Su qualsiasi lavoro siamo sempre sul chi va là. Si inizia, poi ci si ferma. I tempi non vengono mai rispettati e nemmeno i quadri economici, indipendentemente dall’ente che affida i lavori e dalle ditte che li eseguono e non riesco a capire il perché. Basta comunque guardare alla tangenziale o alla ciclabile».
«Resto convinto - aggiunge Da Roit - che quello che si sta facendo all’ex Follador darà al territorio grosse potenzialità. La gestione futura? Quella è un’altra partita, anche se non vedo in giro grande spirito di iniziativa e di imprenditorialità». Per quanto concerne il ritrovamento dell’amianto nella sede storica dell’ex minerario, dall’ufficio tecnico spiegano che si tratta della copertura della caldaia (il cui smaltimento era già previsto dal progetto) e di una decina di metri quadrati di vecchi banconi che saranno smaltiti da apposite ditte come prescrivono le norme.
Gianni Santomaso
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