Contenzioso Enel - Bim, ci sono aperture

La società dell’energia elettrica ha versato la rata di ottobre dei sovracanoni, il Consorzio respira
BELLUNO. Scampato pericolo. Enel ha versato al Consorzio Bim la quota dei sovracanoni idroelettrici di ottobre. È la tranche più significativa dell’anno, quella che per un certo periodo di tempo il Consorzio Bim ha rischiato di non vedere nel proprio conto corrente. Fra il Consorzio dei Comuni e Enel, infatti, c’è un contenzioso aperto: quello sui sovracanoni versati fra il 2011 e il 2016.


Lo Stato in quel periodo aveva rivisto le potenze delle concessioni per far rispettare il deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua, quindi Enel avrebbe potuto sfruttare meno acqua rispetto a quanto previsto dalle concessioni. Il nodo sta tutto nel far valere o meno la retroattività di una norma che la Regione ha recepito solo nel 2016. Enel intende far valere quel principio e ha chiesto al Consorzio Bim di restituire i soldi versati in più fra il 2011 e il 2016: circa quattro milioni di euro. In pratica la metà dei soldi che vengono versati annualmente per i sovracanoni.


Il Consorzio Bim si è sempre opposto, sostenendo che non si può far valere il principio della retroattività, ma ha rischiato. Perché in estate si è manifestata la preoccupazione che Enel usasse lo strumento della compensazione: ovvero che non versasse al Consorzio Bim la cifra che chiede gli sia restituita. Non avere quattro milioni in conto, per il Bim, avrebbe significato non riuscire a chiudere il bilancio. E non riuscire a far fronte a molteplici impegni pluriennali.


Il Consorzio Bim, infatti, unico ente ad avere ancora una certa liquidità per finanziare progetti e servizi ai Comuni, lavora per progetti che hanno uno sviluppo pluriennale e i soldi del suo bilancio, di fatto, sono per la gran parte impegnati.


In via prudenziale a luglio erano stati bloccati 450 mila euro, soldi destinati ai Comuni per investimenti. Nel frattempo fra Bim e Enel è ripreso un dialogo, ci sono state aperture importanti e pare che si sia vicini ad una svolta: «L’avvocato Gaz, cui ci siamo affidati come Consorzio, ha presentato una proposta, siamo in attesa di capire se sarà accettata», spiega il vicepresidente del Bim Bruno Zanvit, fiducioso che una soluzione sarà trovata. «Per il momento, però, è positivo che Enel abbia versato il dovuto per il 2017. Nel caso in cui non l’avesse fatto avremmo avuto grosse difficoltà a chiudere il bilancio. Invece così potremo andare avanti come al solito e avremo tutto il 2018 per arrivare ad un accordo con Enel».


Grazie al versamento sono stati sbloccati anche i soldi per le vallate. Sono tre, in provincia: la Baf (Bellunese, Alpago, Feltrino), l’Agordina e la Cadore-Longaronese-Zoldo. La Baf si riunirà domani per decidere come investire i 55 mila euro circa a disposizione per la parte corrente. «L’anno scorso li abbiamo usati per finanziare l’ufficio turistico e lo studio sulla ciclabilità della Valbelluna», spiega il presidente Ennio Vigne. Domani i sindaci si confronteranno per condividere la decisione.


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