Conto da quasi 30 mila euro per i due alpinisti spagnoli

Il Suem conteggia tre missioni dell’elicottero, decollato più volte per aiutarli. Cipolotti: «L’eliambulanza andrebbe riservata a chi ha veramente bisogno»



Che si sia trattato di impreparazione o semplicemente di aver sopravvalutato le proprie capacità non ha importanza. Gli elicotteri di emergenza si sono alzati in volo quattro volte per aiutare i due alpinisti spagnoli sulle Tre Cime di Lavaredo, e il conto sarà salato: in tre casi su quattro si tratta di interventi non di natura sanitaria, dunque interamente a carico dei richiedenti. Che dovranno pagare una cifra vicina ai 30 mila euro all’Usl Dolomiti. Spetta infatti all’azienda sanitaria inviare le fatture, sulla base di un tariffario regionale che è stato approvato nel 2011, con delibera di giunta.

Il primario del Suem 118, Giovanni Cipolotti, se ne sta già occupando ed è proprio lui a permettere di ricostruire quanto siano stati occupati gli elicotteri per i rocciatori di Barcellona. È vero che a chiamare i soccorsi sono stati i familiari e non loro, ma poco importa: i velivoli si sono alzati e il costo va pagato. «Anche perché bisogna considerare che in provincia di Belluno noi abbiamo un solo elicottero, e sarebbe opportuno riservarlo a chi ha davvero bisogno», evidenzia Cipolotti.

Il tariffario

La Regione ha stabilito che l’elicottero deve essere pagato quanto l’intervento non è di natura sanitaria. Per gli italiani la tariffa è di 90 euro a minuto, con un massimo di costo di 7500 euro. I veneti pagano il 20% in meno.

Per gli stranieri il costo è di 120 euro a minuto di volo, senza tetto massimo. L’Aiut Alpin, invece, fattura 140 euro per ogni minuto di volo dell’elicottero di emergenza.

Conto salato

Sono tre le missioni che saranno fatturate. L’intervento del Suem alla madre di uno degli alpinisti, che si era sentita poco bene per l’agitazione, è di natura sanitaria. «Domenica mattina il nostro elicottero di Pieve di Cadore ha fatto una ricognizione», spiega Cipolotti. «Ha volato per circa un’ora. Lunedì c’è stata una missione del Suem di Treviso, durata circa 1 ora e 45 minuti e poi c’è quella dell’Aiut Alpin che ha recuperato i due alpinisti lunedì. Anche in questo caso parliamo di un periodo di volo fra i 45 e i 60 minuti». Fare i conti è semplice: la missione del Suem di Pieve costerà circa 7200 euro; quella del Suem di Treviso oltre 12 mila; quella dell’Aiut Alpin oltre 8 mila euro. Totale: fra i 25 mila e i 30 mila euro. La variabile dipende dagli effettivi minuti di volo, che deve trasmettere il pilota. Questa settimana l’Usl elaborerà il conto definitivo.

Costi sociali

Non si sa sei i due alpinisti fossero assicurati. Qualora non lo fossero, toccherà a loro pagare il costo complessivo degli interventi. Se non lo faranno, nemmeno dopo i solleciti, la pratica passerà ad un’agenzia per il recupero crediti. È possibile rateizzare. «Un caso del genere, di queste proporzioni, non ci era mai capitato», continua Cipolotti. «Gente che ci incaponisce così sottrae risorse a chi ha realmente bisogno».

Un concetto evidenziato anche da Fabio Bristot, già delegato provinciale del Soccorso alpino Dolomiti bellunesi: «La missione dell’elicottero di Treviso ha lasciato scoperta una vasta zona della nostra provincia da un servizio fondamentale, com’è quello dell’elisoccorso», dice. «Non ci sono solo i costi economici da considerare, ma anche quelli sociali». —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi