Contrabbando di gasolio, bellunese nei guai
Maxi inchiesta della procura di Salerno con sessantatrè indagati
BELLUNO. Contrabbando di gasolio ed evasione fiscale: c'è anche un bellunese nell'indagine della procura di Salerno, «Oil on truck». Si tratta di Siro Debattista di Ponte nelle Alpi. Tra le accuse rivolte ad alcuni dei 63 indagati c'è l'associazione a delinquere finalizzata al contrabbando, falso ed evasione fiscale. Il sostituto procuratore ha chiesto per tutti il processo. Durante le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamento, i finanzieri hanno scoperto l'esistenza di una organizzazione dedita all'importazione dalla repubblica Slovacca, in totale evasione d'imposta, di enormi quantitativi di gasolio destinato, mediante miscelazioni scorrette, ad essere utilizzato come combustibile, determinando anche considerevoli rischi per gli utenti. Il gip firmò nell'ottobre del 2008 quattordici ordinanze di custodia, cinque in carcere e nove ai domiciliari. Tra questi c'era Franco Canil, il trentaduenne figlio di Virgini, a capo dell'omonimo impero di autotrasporti. La sua posizione è poi stata stralciata e quindi non compare nell'avviso di chiusura indagini recapitato in questi giorni a tutti i coinvolti firmato dal sostituto procuratore Elena Guarino. L'inchiesta portò a 132 sequestri preventivi di beni mobili e immobili eseguiti dalla polizia tributaria per un valore complessivo stimato sui 20 milioni di euro, oltre a 50 perquisizioni, con diramazioni in Campania, Lazio, Toscana, Lombardia e Veneto, con 473.000 litri di gasolio sequestrati e danni dell'erario per 7 milioni di euro in accise e Iva.
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