Contratti, crescono quelli determinati in flessione i somministrati
BELLUNO. Se diminuiscono le assunzioni, la maggior parte di queste sono, tuttavia, a tempo determinato, mentre diminuiscono i contratti di somministrazione (da -390 a -325). Negativo il saldo dei contratti di apprendistato (-25, erano stabili nel 2017), così come il saldo dei lavoratori a tempo indeterminato che passa da -85 del 2017 a -110 del 2018. Rispetto al totale dei contratti stipulati nel terzo trimestre del 2018, la quota di lavoratori a tempo determinato passa, quindi, dal 61% del 2017 al 67% del 2018, mentre diminuisce la percentuale dei rapporti di lavoro somministrati (dal 25% del 2017 al 18,5% del terzo trimestre 2018). In flessione le assunzioni con contratto a chiamata che passano da +80 a -45 (-12%).
In termini settoriali, oltre al naturale ribasso dell’occupazione stagionale nei servizi turistici (-1.670, dato comunque peggiore in confronto al 2017, che chiudeva il trimestre al 30 settembre a -1.465), ad andare in sofferenza è il comparto industriale: calano il metalmeccanico (-205, rispetto ai -125 dello stesso periodo dell’anno scorso), l’occhialeria (-155 contro i -100 dell’anno scorso) e l’industria chimica-plastica (-15 contro i +25 del 2017). In difficoltà anche i trasporti e il magazzinaggio (-105, nel 2017 era -45). Positivo e in linea con il 2017 il saldo del comparto istruzione (+430), dato legato alla ripresa dell’anno scolastico. In modesta crescita anche le costruzioni (15), allineate al dato dell’anno precedente.
«Le cause di questo stallo», sottolinea Bruno Deola, dello staff «sono molte e vanno monitorate con attenzione: da un lato c’è stata la frenata dell’export legata a una situazione di instabilità dei mercati a livello internazionale, dall’altro il clima di incertezza politica in Italia, lo scontro con l’Unione europea sulla Legge di bilancio e il conseguente atteggiamento di grande prudenza da parte delle aziende sia per gli investimenti sia per le assunzioni. Tutti i segnali ci indicano che la situazione sia destinata a peggiorare a conclusione dell’anno e nel 2019».
«Non va poi sottovalutato», conclude il segretario Gianni Pasian, «l’impatto sul mercato del lavoro del Decreto Dignità. Il limite dei 24 mesi vale per i contratti somministrati che a tempo determinato. Anche se quelli in somministrazione costano il 20% in più. Servono strategie a medio-lungo termine per rilanciare davvero l’occupazione, investimenti e riforme per assicurare crescita stabile, fiducia da parte degli imprenditori e posti di lavoro di qualità». —
P.D.A.
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