Contratto del park rescisso: nessun reato della proprietà

CORTINA. Il cantiere chiuso e dentro i mezzi dell’impresa. La procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione per il reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni a carico della società Fait...

CORTINA. Il cantiere chiuso e dentro i mezzi dell’impresa. La procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione per il reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni a carico della società Fait Farsetti, dopo che l’impresa Oberosler aveva presentato una denuncia. Il direttore dei lavori o chi per esso ha cambiato i lucchetti degli accessi a quello che dovrebbe diventare un parcheggio sotterraneo da 16 milioni di euro e, all’interno, sono rimasti i macchinari edili. Il sostituto procuratore Sartorello non ha ravvisato alcun reato in tutto questo, anche perché nel frattempo c’è stata la rescissione del contratto tra le due parti.

Gli atti passano al giudice per le indagini preliminari, premesso che la richiesta di archiviazione è stata firmata giusto ieri mattina e nelle prossime ore ci potrebbe essere un’opposizione. L’intervento in questione è quello sulla vecchia stazione di partenza della funivia per Pocol, di fronte alla chiesa. Il progetto prevede un parcheggio sotterraneo di tre piani oer un centinaio di auto. I lavori di scavo erano partiti a ridosso del Boite, creando una scarpata, sulla base di un accordo tra Fait Farsetti e Comune di Cortina. I galleristi d’arte toscani Franco e Frediano Farsetti hanno rescisso il contratto per presunti ritardi nella realizzazione di questo parcheggio che dovrebbe essere pronto in vista dei Mondiali 2021.

L’azienda altoatesina, la stessa che a Belluno ha realizzato il tunnel del Col Cavalier, aveva cercato di mantenere la commessa spiegando che il cantiere è in ritardo per problemi idrogeologici non previsti e da approfondire, offrendo di aumentare le ore di lavoro per risolvere la vicenda. Ma il tentativo era andato a finire male. A marzo, i Farsetti avvano chiesto la restituzione del cantiere e trattenuto 950 mila euro di pagamenti destinati alla Oberosler, mentre l’impresa ne avrebbe voluti altri 600 mila. Gli impresari hanno fatto ricorso al tribunale di Belluno, con la richiesta di un accertamento tecnico preventivo necessario a quantificare i danni che avrebbero subìto.

Il Tribunale ha inviato una segnalazione d’urgenza alla Prefettura per verificare la sicurezza dell’area del cantiere e quella circostante. Arriveranno i vigili del fuoco per fare questa verifica. In più questa denuncia con l’ipotesi di reato di esercizio arbitrario, ma la procura vuole archiviare. (g.s.)

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