Contratto integrativo unificato il Nursing up attacca l’Usl 1
BELLUNO. La mancata unificazione dei contratti integrativi tra il personale del comparto delle due ex Usl 1 e 2 (circa 3 mila persone) a un anno distanza dalla fusione dell’azienda sanitaria Dolomiti,...
BELLUNO. La mancata unificazione dei contratti integrativi tra il personale del comparto delle due ex Usl 1 e 2 (circa 3 mila persone) a un anno distanza dalla fusione dell’azienda sanitaria Dolomiti, fa scattare l’ira del Nursing up e del suo segretario veneto Guerrino Silvestrini, che ha inviato alla direzione generale di via Feltre la richiesta di una convocazione urgente prima della fine del 2017 per discutere di questi temi. «E stiamo valutando anche se questo comportamento dell’Usl sia antisindacale», sbotta Silvestrini.
Il problema nasce dal fatto che, con la riunificazione delle due Usl, era stato siglato un protocollo di intesa con la Regione affinché entro il mese di settembre venissero redatti i nuovi regolamenti e nuovi contratti decentrati per uniformare tutti i lavoratori del comparto (infermieri e tecnici) appartenenti all’azienda sanitaria. I temi sono quelli «dell’orario di lavoro, sistema incentivante per la produttività, progressioni economiche, mobilità, part time», precisa il segretario del Nursing up che aggiunge: «Visto che a settembre la nostra Usl non aveva ottemperato a questo accordo, la Regione aveva concesso una proporga fino a dicembre. Durante una seduta tra parti sociali e direzione generale dell’Usl era stato sottoscritto che tutta la contrattazione avrebbe dovuto concludersi entro il 20 dicembre. Ma in questi mesi la direzione strategica di via Feltre non si è fatta sentire, così come gli altri sindacati. Soltanto qualche giorno fa siamo stati convocati, per domani, al tavolo del confronto. Non si fa così, c’è necessità che tutti gli elementi del contratto integrativo vengano rivisti per garantire a tutti i lavoratori un uguale trattamento. Ma dopo un anno ancora questo non è possibile», spiega Silvestrini. «Questi argomenti vanno trattati insieme ai sindacati. Temiamo, pertanto, che all’incontro di domani l’Usl ci presenti il piano già fatto, senza possibilità di confronto. E questa sarebbe una cosa negativa, come negativa sarebbe, se entro la fine del 2017, non si raggiungesse un accordo».
(p.d.a.)
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