Contro i cervi ecco i proiettili traccianti

Tambre. L’idea del presidente Zaia per evitare l’abbattimento di 1200 ungulati. «Scatterebbe la fatwa contro di noi»
- La famiglia di cervi ospitata nei grandi recinti del Vincheto
- La famiglia di cervi ospitata nei grandi recinti del Vincheto

TAMBRE. Una nuova proposta del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per evitare la mattanza di 1200 cervi in Cansiglio che, a suo avviso, farebbe scattare la fatwa del mondo intero contro il Veneto, fino a boicottarne il turismo.

«Si potrebbero utilizzare proiettili traccianti, che sono già stati adoperati dalla Forestale, ovvero sparare dei proiettili che non feriscono ma che fanno scappare la mandria fuori dal bosco», ha suggerito ieri il governatore, in alternativa, se necessario, alla sterilizzazione chimica, per alcune stagioni, delle cerve.

La Forestale è già ricorsa a questo metodo, ottenendo qualche anno fa, un discreto successo, ma limitatamente ad alcuni mesi. Gli animali, una volta fuggiti, sono rientrati. S’erano infatti rifugiati nella conca dell’Alpago, o lungo il versante friulano piuttosto che nella Pedemontana trevigiana, da Fregona a Cordignano.

«Immagino che la nostra gente non sarebbe affatto felice», anticipa il sindaco di Tambre, Oscar Facchin, «per i danni che comporterebbero agli orti familiari e alle altre piantagioni». Anche ieri, però, il presidente Zaia, nonostante il formale invito di Flavio Tosi, suo segretario nazionale (regionale), oltre che sindaco di Verona, ha detto e ripetuto, con fermezza, che non cederà all’invito di procedere con il piano di abbattimento. «Neppure il Capo dello Stato mi può far cambiare idea sui 1200 cervi del Cansiglio che sarebbero da abbattere. Anzi, oserei dire neppure il Papa, benché il Papa non chiederà mai di uccidere una creatura, nemmeno animale, neppure il Papa, dunque, riuscirebbe a piegarmi», ha detto Zaia, davanti ad un nugolo di giornalisti. Immaginarsi Tosi. Immaginarsi anche gli assessori regionali Daniele Stival e Franco Manzato, favorevoli ad accogliere la richiesta dei sindaci, degli allevatori e dei cacciatori ad abbattere i cervi in sovrannumero.

Zaia, però, è irremovibile. «La mattanza proprio no, perchè se la facessimo in foresta, scatterebbe da tutto il mondo la fatwa contro il Veneto e le sue opportunità turistiche», spiega il presidente. «La questione è chiara. La mia non è una posizione ambientalista o animalista o a favore della caccia o contro gli agricoltori. I cervi fanno danni all'agricoltura e all'ambiente. Ma non si può cacciare nella piana del Cansiglio. Io sono qui a fare rispettare le leggi. Non ho nulla contro la legge sulla caccia ma nella foresta del Cansiglio non si caccia. Se noi dessimo l'autorizzazione, rischieremmo di fare la fine di quelli delle baleniere piuttosto che dei delfini e di essere “sputtanati” a livello internazionale».

Francesco Dal Mas

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