Contro i furti controllo di vicinato in cinque Comuni
BELLUNO. Controllo di vicinato, si parte in cinque Comuni. La data da segnare in agenda è quella di martedì 18 ottobre: sarà questa l’occasione in cui i sindaci di Belluno, Ponte nelle Alpi, Alpago, Chies e Tambre firmeranno il protocollo d’intesa con la Prefettura e le forze dell’ordine per l’attivazione del controllo di vicinato. A dare l’annuncio, ieri al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è riunito a Puos d’Alpago, è stato il Prefetto Francesco Esposito. L’iter era stato avviato a luglio per il Comune di Belluno. Sono serviti un paio di mesi perché il Ministero dell’Interno vagliasse i contenuti del protocollo e desse il suo nulla osta. Nel frattempo anche Ponte nelle Alpi ha chiesto, sulla scia dei furti registrati nel territorio, di poter aderire al controllo di vicinato, e così pure i Comuni della Conca dell’Alpago. Ora i tempi sono maturi: le cinque amministrazioni sono state convocate il 18 per la firma e l’avvio delle prime fasi operative del protocollo.
Cittadini sentinelle. Il controllo di vicinato è organizzato su base piramidale. Dovranno essere individuati dei cittadini referenti che saranno l’anello di congiunzione tra la popolazione e le forze dell’ordine. I referenti dovranno da un lato raccogliere le segnalazioni di situazioni sospette da parte della cittadinanza e inoltrarle alle forze dell’ordine, dall’altro trasmettere alla popolazione le informazioni da parte delle forze di polizia, specie in materia di accortezze per la difesa dei propri beni. Per le segnalazioni di pronto intervento, invece, vanno chiamati i numeri di emergenza. La Prefettura ha lasciato alle amministrazioni la facoltà di definire sia gli ambiti del controllo di vicinato, sia le persone a cui demandare il ruolo di referenti.
Incanalare il senso civico. «Il controllo di vicinato serve a incanalare nel migliore dei modi e valorizzare la presenza attiva e il senso civico dei cittadini sul territorio che si sono manifestati in questi giorni in Alpago, facendo in modo che sia funzionale a un’attività di segnalazione strutturata utile alle forze di polizia sia nel dispiegamento delle pattuglie nell’attività di prevenzione, sia per lo sviluppo di filoni di indagini, evitando nel contempo di esporre al rischio persone impreparate», ha spiegato il Prefetto, «Ciò non significa accedere a forme di controllo del territorio sottoforma di pattuglie».
Formazione e informazione. Come ha sottolineato Esposito, «ai referenti sarà dedicata una formazione specifica che sarà curata dalle forze di polizia». Prevista anche un’attività di informazione «perché si possa operare bene nelle segnalazioni, evitando sia di perlustrare in lungo e in largo il territorio con possibili esposizioni della popolazione al rischio, sia di interferire con l’attività delle forze dell’ordine».
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