«Contro la crisi dobbiamo essere tutti uniti»

L’appello del sindacato e dei politici. «L’attuale governo deve avviare una politica industriale seria»
primo maggio all'acc di Mel
primo maggio all'acc di Mel

MEL. Primo maggio sobrio, composto, senza grandi entusiasmi, quello festeggiato l’altro ieri a Mel. In tutti, la consapevolezza che il momento è difficile e che le prospettive non sono delle migliori per quanto riguarda la crisi. Ma seppur debole, c’è in tutti la speranza che qualcosa possa cambiare.

In nessuno dei pochi presenti (poco più di un centinaio) c'era la voglia di festeggiare, ma solo di stringersi gli uni agli altri per poter superare con meno perdite possibili la situazione presente.

È proprio al senso di solidarietà e di appartenenza al territorio che gli interventi dal palco hanno fatto appello, a cominciare dall’assessore regionale Elena Donazzan, fino ai segretari di Cgil, Cisl e Uil e ai politici. «Dobbiamo essere solidali per evitare il diffondersi della disperazione», ha detto Paolo Da Lan della Uilm, leggendo l’intervento del segretario provinciale della Uil, Carlo Viel, a nome di tutte le confederazioni. «Basta con le liti tra istituzioni, nella politica, ora è venuto il momento del fare tutti insieme remando tutti dalla stessa parte».

Da parte dei sindacati è venuta anche la promessa all'unità nella difesa del lavoro «in ottemperanza a quanto dice la costituzione: dovrebbe essere lo Stato a creare le condizioni per garantire a tutti l’impiego e questo chiediamo al governo». «Serve una politica industriale seria», ha detto anche Donazzan. «Il governo la deve fare al di là anche di una unità di facciata».

Il timore, però, è che la disperazione si diffonda fino a creare un conflitto sociale pericoloso. «Dobbiamo impegnarci per far sentire in modo forte le nostre voci. Facciamo ciò per il futuro dei nostri figli», ha detto ancora Viel.

Ma trovare la forza non è facile di fronte alla moria delle piccole e medie imprese, come ha sottolineato Christian De Pellegrin, della Cgil, che ha parlato di 1000 lavoratori in cassa in deroga, con 600-700 euro di indennità per 180 giorni, rivendicando l'importanza di un rifinanziamento da parte dello Stato degli ammortizzatori sociali.

Dopo gli interventi, la festa è continuata con un rinfresco a base di pane, pastin, birra e tanta musica. Complice anche la bella giornata, la manifestazione si è protratta fino a tardo pomeriggio.

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