Contro la crisi, l’azienda assume i disoccupati
BELLUNO. L’Usl 1 di Belluno vuole dare una mano a coloro che sono rimasti senza lavoro. E così ha deciso di assumere a tempo determinato dei disoccupati, assegnandoli ad attività socialmente utili.
«È facoltà delle amministrazioni pubbliche utilizzare lavoratori in mobilità o con un altro trattamento speciale di disoccupazione», spiega il direttore generale, Pietro Paolo Faronato che prosegue precisando che «avevamo chiesto al Centro per l’impiego tre persone da impiegare negli uffici amministrativi di Belluno, in mansioni riconducibili al profilo di coadiutore amministrativo, per sei mesi prorogabili fino alla scadenza della mobilità. Crediamo che questo tipo di assunzioni», continua Faronato, «sia un vantaggio reciproco: per noi che possiamo utilizzare le competenze di queste persone ancora lontane dalla pensione, ma anche per loro stessi che possono acquisire nuove competenze e sentirsi utili».
Alla fine, di queste tre figure che l’Usl aveva richiesto, ne sono state assunte due, uno di Ponte nelle Alpi di 56 anni e uno di Belluno di 54: uno è stato assegnato al magazzino mentre l’altro è stato impegnato in mansioni amministrative. «Si tratta di assunzioni aggiuntive, per cui non possiamo sapere quante figure di questo tipo potremo prendere con noi, ma quello che potremo fare lo faremo sicuramente, perché il nostro scopo», conclude il direttore generale, «è quello di ridare motivazione e dignità a questi lavoratori, di offrire loro nuovi stimoli per mantenere le loro competenze o acquisirne di altre».
I dipendenti addetti ad attività socialmente utili sono stati comunque scelti dopo un colloquio, in cui sono state esaminate le loro competenze e le motivazioni. Saranno assunti per non meno di 20 ore settimanali e per non più di 8 ore giornaliere, e come tutti i lavoratori saranno soggetti a 15 giorni di prova.
Potranno, inoltre, usufruire del servizio di mensa aziendale, e saranno regolarmente denunciati all’Inail per la copertura assicurativa contro gli infortuni e le malattie. «Va ricordato», dicono dall’Usl 1 di via Feltre, «che l’impiego di persone in lavori socialmente utili non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro con l’azienda e non comporta la cancellazione o sospensione degli stessi dalle liste di collocamento o di mobilità. È stata una cosa difficile assumerli per tutti gli adempimenti burocratici, ma siamo consapevoli che questa è una strada importante da percorrere per contrastare la crisi». (p.d.a.)
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