Contrordine al Parco delle Dolomiti: Nino Martino non si dimette

Ente Parco, la giunta esecutiva prende atto e attende fiduciosa l’esito delle indagini sul direttore
Il direttore del Parco Nino Martino è sotto inchiesta della procura
Il direttore del Parco Nino Martino è sotto inchiesta della procura
BELLUNO.
Nino Martino resta alla direzione del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Dopo aver annunciato ai vertici politici dell'ente la volontà di lasciare il suo incarico, Martino ha fatto un passo indietro e ieri la giunta esecutiva non ha potuto far altro che prenderne atto.

Raggiunto da un avviso di garanzia e sotto inchiesta della procura della Repubblica per peculato, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, Martino ha scelto come avvocato Maurizio Paniz e, dopo essersi consultato, ha preferito ritirare la disponibilità a rassegnare le dimissioni, attese per oggi dalla giunta esecutiva dell'ente.

Nella riunione di ieri nella sede del Parco in Piazzale Zancanaro a Feltre, la giunta ha esaminato la situazione che si è determinata dopo l'avvio dell'indagine della magistratura sull'operato del direttore del Parco, Nino Martino. Il 26 maggio infatti la Guardia di Finanza ha effettuato una doppia perquisizione a Villa Binotto e nell'abitazione del direttore, sequestrando materiale, documenti, computer e telefoni cellulari. L'inchiesta riguarda i sei anni di attività di Martino al Parco nazionale Dolomiti Bellunesi e lo stesso direttore ha puntato il dito su un ex dipendente, che sarebbe l'autore della denuncia che ha innescato le indagini. Ma è proprio il timore che via sia un rapporto difficile tra dipendenti e direttore ad essere una delle maggiori fonti di preoccupazione per l'equilibrio e il funzionamento dell'ente. Martino, al contrario, descrive un clima disteso e collaborativo, quindi senza necessità di modificare lo stato dei fatti.

Dopo un approfondimento della situazione, la giunta ha ritenuto che non ci siano elementi per poter parlare di dimissioni del direttore dell'ente Parco. «Restiamo fiduciosi in attesa del lavoro della magistratura», dichiara il presidente Benedetto Fiori. «Martino ora ha il compito importante di rimettere al lavoro tutta la squadra del Parco, fatta da gente competente e motivata. Confido che entro breve si possa girare pagina e tornare ad occuparsi di conservazione della natura e di sviluppo economico e sociale della nostra gente bellunese».

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